Ultima modifica 21 Agosto 2017
Sfida tutta tricolore questa settimana: Alessandro Gassman, Alessandro Preziosi, Pierfrancesco Favino, Primo Reggiani e Leonardo Pieraccioni.
Dice: E che centra Pieraccioni?
E che ci posso fare io se ho un debole per chi riesce a farmi ridere? E’ così, per me, un uomo è sexy quando sa essere spiritoso e divertente, lo so… sono un po’ strana, ma torniamo a noi!
Dunque, in questa lotta all’ultimo voto, i due Alessandro si son tenuti testa fino all’ultimo, ma l’ha spuntata Gassman.
Eh, bhè… non c’è che dire! Ho avuto la fortuna di vederlo anche dal vivo ed è un pezzo di figliolo che non sai dove guardare per quanto è bello! E la voce… e come ti guarda… e … vabbè, ritorniamo all’articolo!
Figlio del grandissimo Vittorio, ha ereditato dal padre fascino, carisma e talento, non c’è ombra di dubbio.
Attore sin da giovanissimo, ha studiato e frequentato il mondo artistico da sempre, ha lavorato con i più grandi del cinema italiano, poi si è buttato sulle fiction televisive, sugli spot pubblicitari (è stato scelto come testimonial da Yves Saint Laurent per il lancio del suo profumo, poi per una casa automobilistica, infine per il Glen Grant).
Posa nudo per il calendario di Max, le cui foto hanno ammaliato tutte le sue fan, dichiarò che aveva scelto di fare quegli scatti in quel momento della sua vita per potersi rivedere sempre bello, anche dopo anni.
Ultimamente ha anche condotto qualche puntata de Le Iene al fianco di Ilary Blasi e non ci è dispiaciuto neanche in quelle vesti lì.
E’ sposato dal ’98 con Sabrina Knaflitz e papà di Leo.
E’ un papà attento, che cerca di essere presente, per quanto possibile dato il suo lavoro di teatrante, severo: ci tiene che il figlio rispetti le regole, sia ben educato e rispettoso di tutti, ha un profondo dialogo con Leo, col quale cerca di condividere diversi interessi e momenti.
Ringrazia sempre il proprio padre Vittorio per avergli insegnato tante cose della vita e per essere stato rigido e intransigente su alcuni aspetti.
In un’intervista ha dichiarato: “Avevo 33 anni quando è nato Leo e d’un tratto ho avuto la percezione esatta del mio posto nel mondo. Un attore è sempre portato a parlare di se stesso, vive nel recinto del narcisismo. Un figlio ti obbliga a spostare il baricentro: le attenzioni convergono verso un altro, un esserino che ti scalza dalla tue coordinate autoreferenziali. Io con la paternità non solo sono rinato al meglio come uomo, ma ho saputo tirar fuori anche un altro interprete, più sensibile, più curioso.”
Insomma, un papà modello, un uomo di spettacolo e un gran bel vedere!
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Micaela