Conoscete quali sono gli alimenti da evitare o eliminare nei primi mesi di vita?

Negli scorsi mesi vi ho parlato di diversi temi tra cui lo svezzamento tradizionale, l’autosvezzamento e l’educazione alimentare pediatrica.

Oggi proseguiamo il filone alimentazione-bambini ma mi soffermerò sugli errori comuni, a volte commessi involontariamente seguendo alcune credenze popolari, che caratterizzano l’alimentazione pediatrica.

Ecco alcuni esempi di alimenti da evitare o limitare:

  1. Miele: vi è mai capitato di ricevere come consiglio da parte di un anziano di immergere il ciuccio nel miele? Questo gesto è altamente pericoloso per rischio di Botulismo Infantile. La causa del botulismo infantile risiede nella presenza di spore di clostridi proprio all’interno del miele; per questa ragione, è tassativamente vietato fino a un anno di vita del bambino.
  2. Funghi: no fino ai 12 anni secondo il parare dei centri antiveleni e le linee guida ministeriali. Perchè proprio fino ai 12 anni? Perchè, per un organismo con un sistema enzimatico ancora immaturo, anche delle piccole quantità dell’alimento potrebbero risultare dannose.
  3. Zuccheri semplici: questi sono da evitare fino ai 2 anni; successivamente possono essere usati con moderazione. Sono sconsigliati gli alimenti che contengono già zuccheri industriali (come biscotti, yogurtini alla frutta, etc.), in quanto rappresentano per il bambino “calorie vuote” – ossia provocano in lui un senso di sazietà solo momentaneo- e lo abituano a gusti dolci.
  4. Sale: l’OMS raccomanda di non aggiungerlo alle pietanze fino ai 2 anni. Per chi cucina per tutta la famiglia, trovandosi quindi in difficoltà a dover preparare più pietanze contemporaneamente, il mio consiglio è quello di cucinare tutto senza sale e di aggiungerlo poi nel cibo che consumerà l’adulto.
  5. Alcol: è sconsigliabile usarlo per insaporire le preparazioni (sfumandolo nei risotti o negli stufati) perché non evapora mai al 100%.
  6. Latte vaccino: le linee guida ne sconsigliano l’uso come sostituto del latte materno o formulato fino ai 12 mesi, in quanto ricco di proteine e povero di ferro rispetto al latte materno. Nel secondo anno di vita è possibile utilizzarlo senza eccedere, magari al mattino a colazione come alimento complementare.
  7. Alimenti industriali: sempre sconsigliabili perché contengono ingredienti di bassa qualità a cui vengono aggiunti insaporitori, sale, zucchero, e in genere hanno uno scarso valore nutrizionale.
  8. Fritto: è difficile da digerire per un lattante quindi è sconsigliato. Nonostante questo, è possibile sostituire il classico soffritto a una miscela di acqua e olio, in modo tale che le verdure appassiscano lentamente e non arrivino a friggere.

Conoscevi alcuni di questi errori?

Hai altri dubbi in merito dell’alimentazione pediatrica?

Allora rimani sintonizzata/o perchè nei prossimi articoli continueremo a sviscerare questa materia.

Se ci sono dubbi particolari in ambito alimentare che vorresti confutare scrivili nei commenti!

Sono Gloria Ligato, Biologa nutrizionista. Ho conseguito la laurea triennale in Scienze Biologiche all’università del Piemonte Orientale nel 2020 con la tesi “la Nutrizione nella prevenzione oncologica” trattando gli aspetti nutrizionali nella prevenzione di tumori a carattere ereditario quali neoplasie femminili. Nell’ottobre del 2022 ho conseguito la Laurea Magistrale in Biologia con curriculum in Nutrizione e Ambiente con la tesi “Condizione di sovrappeso e obesità: valutazione delle variazioni nella composizione corporea in dieta chetogenica e ipocalorica”. A novembre del 2022 ho sostenuto l’esame di stato e da gennaio 2023 sono regolarmente iscritta all’ordine dei Biologi della Lombardia. Sono nata e cresciuta in una famiglia numerosa circondata da donne e bambini. La cura per l'altro e l'interesse verso le tematiche familiari mi hanno portata ad approfondire nel mio lavoro la gestione dei pasti in gravidanza, allattamento e svezzamento.

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