Ultima modifica 16 Giugno 2023

Le allergie estive possono guastare le nostre meritate vacanze.
Noi, lo sappiamo bene, per questo oggi vogliamo parlarvi di questo argomento attraverso un team di esperti che ci daranno qualche consiglio per noi e i nostri piccoli.

Ecco quindi come riconoscere le allergie estive e cosa fare per combatterle!

Le allergie non vanno in vacanza perché secondo degli studi, nei mesi più caldi, ne soffrono 1 italiano su 4.
Queste per la maggior parte sono: allergie cutanee, da contatto, alimentari, di puntura di insetto o da meduse.
E per chi soffre come me di allergie ai pollini, graminacee e compagnia bella vi sarete accorti che i cambiamenti climatici stanno modificando il periodo della pollinazione che non è più circoscritto alla primavera.
Una cosa fondamentale che ripetiamo sempre è che la pelle va protetta da creme solari!

L’orticaria tra le allergie più comuni:

Si stima, infatti, che durante il periodo estivo circa 1 milione di persone presentino almeno 1 episodio di orticaria acuta.
Nei più piccoli chi ne soffre corrisponde al 10% della popolazione pediatrica.
Tra le principali motivazione di questa c’è:
  • la sudorazione che aumenta il prurito,
  • i raggi solari,
  • l’acqua di mare che irritano la cute.
Prof. Marseglia
Il Presidente della Società Italiana di Allergologia Pediatrica (SIAIP) e Direttore della Clinica Pediatrica della Università degli Studi di Pavia, Policlinico San Matteo, Gian Luigi Marseglia ha portato spiegato:
“L’applicazione di cosmetici solitamente usati nel periodo estivo (olii per capelli, creme o filtri solari con conservanti, profumi, etc.) può determinare un’orticaria da contatto che può rimanere localizzata oppure anche estendersi.
Per ridurne il rischio suggerisco alcuni accorgimenti come quello di fare docce con acqua dolce e subito dopo il bagno in mare proteggere la cute con cappelli e magliette soprattutto durante le ore più calde.
Anche a tavola è importante evitare l’assunzione di cibi ricchi di istamina che potrebbero indurre o peggiorare la sintomatologia cutanea, come ad esempio pesche, fragole, pesce e crostacei”.

Il dott. Marseglia ci spiega, inoltre, che dobbiamo fare attenzione anche alla composizione dei tessuti dell’abbigliamento.

Infatti, formaldeide e resine presenti negli abiti sotto l’etichetta come le colle per il fissaggio degli accessori possono causare una sensibilizzazione e una dermatite da contatto.

Tra le allergie estive, la dermatite atopica rappresenta la più frequente malattia infiammatoria cronica della cute in età pediatrica.

allergie estive
La stima è tra il 16 ed il 20%, Altea abbiamo scoperto recentemente, grazie ad una visita dermatologica, che soffre di dermatite atopica!
La buona notizia è che migliora generalmente per azione dei raggi ultravioletti (circa l’80% delle persone affette) esercitando un’azione battericida e riducendo lo stato infiammatorio cutaneo.
Questo sommato ai benefici dall’acqua di mare ricca di minerali quali cloro, bromo, calcio, magnesio e iodio.
Tra i prodotti più comunemente incriminati per l’insorgenza di dermatite atopica ci sono:
  • gli emulsionanti a base di cera di lana e alcoli della cera di lana,
  • gli idratanti a base di urea,
  • i prodotti ad alto contenuto di glicole di propilene,
  • i profumi e soluzioni profumate;
  • i prodotti che rilasciano formaldeide,
  • i prodotti naturali, soprattutto se fotosensibilizzanti (es. il tea tree oil, il balsamo del Perù e la calendula officinalis).

Prosegue il Dott. Marseglia:

“Per massimizzare i risultati si consiglia di protrarre l’esposizione solare per almeno tre settimane, prediligendo località dal clima secco per limitare l’eccessiva sudorazione.
Il sudore, la salsedine e l’esposizione solare potrebbero infatti peggiorare le lesioni cutanee, favorendo l’insorgenza e il mantenimento di uno stato infiammatorio.
E’ fondamentale la protezione della cute dagli effetti nocivi dei raggi UV a partire dai cappelli e dalle magliette, soprattutto per i bambini sotto ai 2 anni dove è consigliabile un’esposizione nelle ore più fresche della giornata meglio ancora se la protezione solare viene spalmata almeno mezz’ora prima.
Mi raccomando sempre di applicarla anche nelle zone coperte dal costume o se il piccolo è al riparo sotto l’ombrellone.
Un altro accorgimento per tutte le mamme è quello di non applicare i residui di creme solari della stagione precedente perché i filtri solari, soprattutto quelli chimici, sono soggetti a degradazione.
Evitate anche di tenere a lungo il costume bagnato poiché gli sbalzi termici possono favorire il prurito e preferite usare costumi di cotone e privi di cuciture, che potrebbero irritare la cute ipersensibile”.

Allergie estive: punture di zanzare

Si stima che in Italia oltre 5.000.000 persone vengano punte ogni anno dagli imenotteri e circa il 5% sviluppi una reazione allergica sistemica.
Le punture di questi insetti riguardano più di 500.000 bambini e adolescenti di cui circa il 5% ha una reazione allergica.
Inoltre le spiagge, le coste e il mare, espongono i piccoli pazienti al morso di meduse il cui contatto induce una reazione irritativa nella zona lesa, caratterizzata da sintomatologia molto dolorosa.
Ad intervenire su questo argomento è Sara MANTI, Ricercatore in Pediatria, Università degli Studi di Messina:
“Non tutte le reazioni irritative hanno come rischio quello di una possibile risposta anafilattica, che fortunatamente resta un evento raro soprattutto in età pediatrica. Nel caso di manifestazione moderata-severa si rende necessario l’accesso al più vicino Pronto Soccorso per la risoluzione dell’episodio acuto e una successiva presa in carico da un centro allergologico specialistico.
Per le punture di meduse invece è bene evitare il grattamento, lavando via il veleno, rimuovendo i tentacoli dalla cute con acqua di mare e applicando sulla pelle un gel astringente al cloruro d’alluminio.
Dimentichiamoci invece i prodotti a base di ammoniaca o i rimedi naturali quali urina, pietre calde o sabbia: potrebbero aumentare invece lo stato irritativo”.

 Allergie estive agli occhi

Durante la stagione estiva è molto diffusa la recrudescenza, malattia potenzialmente grave, che colpisce più frequentemente il sesso maschile, con esordio tra i 6 e i 7 anni (fotofobia, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo, prurito e secrezione oculare).
L’esposizione protratta ai raggi solari, all’acqua di mare o di piscina, la sabbia, possono indurre o accentuare questo tipo di allergia agli occhi.
Il Prof. Michele MIRAGLIA DEL GIUDICE, Prof. Associato di Pediatria, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli aggiunge:
“Al fine di prevenire o alleviare la congiuntivite allergica è opportuno rispettare alcune semplici regole igieniche e comportamentali come quella di lavare frequentemente le mani evitare di sfregare gli occhi, usare lacrime artificiali, bere molta acqua per prevenire la disidratazione del corpo vitreo, adoperare appositi occhialini, indossare sempre durante l’esposizione solare lenti specifiche.
Inoltre indossare un cappello a tesa larga può servire a proteggere al meglio gli occhi da superfici riflettenti come acqua e sabbia”.
Sicuramente questa estate, seguiremo i consigli di questi esperti per noi e per i nostri piccoli.
Classe 1985 nata e cresciuta a Milano, meglio Cormano. Sono laureata in scienze sociali applicate ma nella vita ho fatto un pò di tutto. Da febbraio 2017 ho lasciato il nord per trasferirmi a Catania con la famiglia! Sono mamma di due piccole pesti che adoro, anche quando mi fanno impazzire. Dal 2020 ho iniziato a lavorare come content writer/copywriter e successivamente ho preso la qualifica con Meta in Social Media Marketing. Amo viaggiare, la lettura, il cinema, le serie tv ed il baseball/softball.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here