Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Sta per uscire al cinema il nuovo lungometraggio Disney Pixar Il Viaggio di Arlo, un mondo dove i dinosauri non si sono mai estinti ma al contrario si sono evoluti, gli erbivori come i brontosauri sono diventati agricoltori mentre i carnivori come i T-Rex sono diventati allevatori e cowboy.
E questa è solo una delle tante curiosità che stiamo per rivelarvi…
Tutti i T-Rex che vedremo in Il Viaggio di Arlo abitano in un ranch, ecco perché i filmmaker hanno voluto che avessero l’aspetto di autentici cowboy. Quando corrono, la parte inferiore del loro corpo si muove come un cavallo al galoppo, mentre la parte superiore assomiglia a un cowboy che monta un cavallo.
Uno dei protagonisti, il tenebroso Butch, T Rex che Arlo incontra nel suo viaggio ha la voce di Sam Elliot e secondo il supervisore all’animazione Mike Venturini, non è l’unica cosa che ha preso dall’attore… anche il sorriso di Butch assomiglia a quello smagliante e inconfondibile di Elliott.
I filmmaker durante un sopralluogo nel Wyoming hanno fatto rafting a bordo di un gommene sullo Snake River e la GoPro, una piccola telecamera portatile utilizzata per registrare materiale d’archivio è caduta nel fiume. Fortunatamente sono riusciti a recuperarla e… fortunatamente non aveva smesso di registrare!
L’ambientazione del villaggio di Arlo è ispirato ad nordovest americano e ne rappresenta anche le variazioni climatiche, per realizzarle i tecnici Pixar hanno realizzato una vera e propria libreria all’interno della quale hanno creato vari tipi di pioggia e di nuvole in modo da poterle mescolare e abbinare tra di loro, allungandole, comprimendole e manipolandole a piacere. Le nuvole solitamente vengono realizzate attraverso una pittura di sfondi, in questo caso invece, per la prima volta in assoluto le nuvole sono tridimensionali, ed hanno quindi spessore mobilità, possono ricevere lice da qualsiasi angolazione, e l’effetto che sono riusciti ad ottenere è veramente unico.
I paesaggi e le ambientazioni di Il Viaggio di Arlo sono straordinari, e trasportano il pubblico in un mondo in cui le gocce di pioggia sono quasi tangibili, una tecnica avanzata e sofisticata, che alcuni tecnici scherzando chiamano ” Il realismo di Sharon Calahan” in onore del direttore della fotografia che ha trascorso moltissimo tempo a dipingere il paesaggio che ha ispirato l’ambiente del film.
Ora non ci resta che aspettare il 25 novembre per vederlo al cinema!