Ultima modifica 7 Ottobre 2020
Devo ammettere che non conoscevo molto il mondo delle arti marziali.
Tuttavia ne ero affascinata. Ultimamente, poi, ho cominciato ad apprezzarlo da vicino come genitore di due figli che praticano judo fin da piccolissimi.
Oggi abbiamo la possibilità di approfondire la storia delle arti marziali e le motivazioni che dovrebbero spingere a praticarle, con il Maestro di arti marziali Massimo Lucidi. Presidente e Direttore tecnico della ASD Polisportiva Yubikai.
Allenatore di campioni olimpionici, mondiali ed europei ed educatore nelle carceri.
La Yubikai è stata fondata da Gino Lucidi.
Maestro di judo, che ha studiato in due scuole (l’Audace e l’Edera) dirette da un ex ufficiale della marina giapponese, Tadàshi Koikè. Attualmente, entrambe le scuole, essendo centenarie, sono protette dalle Belle Arti. E da oltre 40 anni la Yubikai è un’eccellenza nel campo delle arti marziali.
Puoi raccontarci come sono nate le arti marziali?
Le arti marziali sono nate con l’intento di formare il senso civico, il senso etico e la disciplina nella gente. Sono nate per poter facilitare il governo della società giapponese. Dopo l’imperialismo, si è avuta la lungimiranza di vedere nelle arti marziali, la possibilità di controllare la società, sviluppando però un senso etico e civile condiviso.
Tra l’ottocento e il novecento, Jigoro Kono, che era professore e maestro di Judo (il cui significato è “via della cedevolezza”), intuì la possibilità di istruire le nuove generazioni attraverso la pratica delle arti marziali.
Il Giappone era sempre stato un paese fortemente chiuso. Pian piano si stava aprendo ai paesi stranieri e questo portava ad un’irregolarità, che non era assolutamente attesa.
Di conseguenza, lo sport e in particolare il judo, divenne una traccia per il governo giapponese da seguire per poter rendere più solidi i loro valori. Quindi le scuole, negli anni 30 e 50, inserirono il judo nell’educazione fisica. Il fine era quello di insegnare il rispetto per le cose comuni, il senso dell’aggregazione, il senso dello stare insieme attraverso la formazione dell’individuo e della sua identità.
In Occidente, poi, si diffuse la passione per il combattimento. Le arti marziali sono arrivate nello scambio naturale tra culture così come l’idea, che lo sport possa essere uno strumento nel passaggio di valori considerati fondamentali. Noi alla Yubikai consideriamo lo sport come una freccia lanciata verso la società, e per questo va ovviamente controllata e sostenuta.
Quando si può cominciare a studiare un’arte marziale?
Dai tre anni ai sette anni ogni momento è quello giusto.
Infatti in questa fase c’è un massimo assorbimento degli apprendimenti.
È il momento più adatto per lo sviluppo e anche per quello che diventerà poi un miglioramento tecnico esponenziale.
Quali sono i benefici fisici conseguenti allo studio di un’arte marziale?
Una buona capacità di apprendere, la conoscenza e il controllo del proprio corpo, un supporto alla respirazione e la capacità di muoversi nello spazio con competenza.
E la spazialità è un concetto molto importante, poiché decide quante possibilità abbiamo anche in altri contesti. Poi c’è la percezione del limite, che le arti marziali trasmettono. Questa è importante anche per lo sviluppo dell’identità.
Le arti marziali favoriscono il mantenimento dell’attenzione e della concentrazione e l’apprendimento delle regole, nel senso di riuscire a capire cosa non si può fare in quel momento perché non è quello giusto per l’individuo.
In caso di problemi legati al comportamento, sono consigliabili le arti marziali?
Assolutamente si! L’iperattività è energia, che va direzionata.
Attraverso le regole e attraverso la percezione dei confini si può gestire. Le arti marziali trasmettono l’aspetto tecnico della disciplina. È qualcosa di più dello sport perché è una regola, uno stile di vita.
Come gestite l’agonismo?
Va curato con particolare attenzione, senza strumentalizzare l’atleta, che deve sempre avere libertà di scelta. Va indirizzato e guidato verso l’assunzione di coscienza.
È importante la formazione che porta ad una giusta condizione psicofisica e ad una giusta preparazione fisica. Deve esserci progressione nella crescita ed è verosimile che chi si è formato, anche se lascia per un periodo, poi ritorna perché è stato ben gestito!
Noi alla Yubikai abbiamo una particolare tradizione.
Dato che passa molto tempo dalla cintura marrone a quella nera, abbiamo inserito dei livelli, in modo tale che l’atleta possa comunque percepire la progressione e si senta gratificato. In più, in questo modo, riesce a cogliere l’avanzamento nella conoscenza del programma, che conduce alla cintura nera.
Avete avuto esperienza di episodi di bullismo?
Alcune manifestazioni le abbiamo avute nello spogliatoio.
Difficile che si verifichino davanti ai maestri.
Ma le abbiamo subito stroncate. Noi diamo massima attenzione al comportamento, pertanto non hanno avuto seguito.
Inoltre, i nostri ragazzi sanno che se hanno un problema possono parlare con il maestro. Sono tutti uguali ed hanno tutti le stesse possibilità.
Noi cerchiamo di combattere con il ragionamento.
Questo perché il nostro è un progetto che vogliamo diffondere e che ha avuto risultati. Ci piace coinvolgere tutti quelli che ci conoscono perché aggiungono valori, conoscenze e competenze.
È possibile praticare più discipline insieme?
Assolutamente sì. Qui da noi è possibile studiare Judo, Karatè e Difesa Personale.
La nostra chiacchierata con il Maestro Massimo Lucidi è terminata. Speriamo di avervi chiarito un po’ le idee in merito alle arti marziali e al loro beneficio nei bambini, anche piccoli. Ma se avete altre domande… chiedete!!!
Per info e contatti:
Tel: 065110812
E-mail: yubikai@gmail.com
Facebook: ASD Polisportiva Yubikai Garbatella