Ultima modifica 30 Ottobre 2017
7 asili nido comunali sono a rischio chiusura per un incrocio di decisioni della vecchia Giunta Capitolina e ora la nuova Giunta deve sbrogliare la matassa: a rischio ci sono tante famiglie, oltre a quelle dei bambini, anche di tutti coloro che in quelle strutture ci lavoravano!
Ma raccontiamo bene cosa è successo.
Il 30 ottobre 2015 decade il sindaco di Roma Ignazio Marino per le dimissioni rassegnate dalla maggioranza dei consiglieri.
Il prefetto di Roma Gabrielli provvede a nominare il commissario straordinario Tronca che si insedia il 1º novembre e governerà Roma per otto mesi. Lascerà poi l’incarico il 22 giugno 2016, con l’elezione della sindaca Virginia Raggi.
Cosa fa Tronca?
Nel gennaio 2016 il Commissario redige il Dup, Documento unico di programmazione, che totalizza 740 pagine di interventi, di tagli, di privatizzazioni e dismissioni, tutto da effettuare nel triennio 2016-2018. 81 i capitoli di spesa sui quali verranno indicati i risparmi sulla spesa corrente.
Tronca stabilisce un programma politico-economico triennale nonostante la temporaneità del suo incarico. Ci ritroviamo di fronte ad una vera e propria scelta politica effettuata da un tecnico che ha voluto incentrare sul pareggio di bilancio l’obiettivo del suo lavoro formale. Il documento stabilisce le modalità con cui secondo il commissario straordinario Roma riporterebbe il bilancio comunale in parità, determinando, in teoria, nel triennio 2016-2018 un recupero di 440 milioni di euro.
Chi governa dopo di lui trova questo complesso impianto.
Cosa prevede il piano di Tronca ad oggi attivo
Il piano prevede tagli sul trasporto pubblico con la cancellazione di alcune linee periferiche; sul tema rifiuti è prevista una progressiva privatizzazione con la liberalizzazione dei servizi Ama; pianificata anche l’esternalizzazione di un primo blocco di dipendenti Ama nonché la concessione ai privati di una serie di monumenti storici già individuati ed elencati nel provvedimento.
La questione asili nido secondo Tronca
La questione degli asili nido secondo la proposta Tronca: ne resterebbero 209 sotto la competenza diretta del Comune di Roma, mentre 7 andranno in concessione su gara.
7 asili nido quante famiglie fanno?
600 bimbi circa avranno un posto solamente a pagamento?
Non contento, Tronca interviene anche con il PTPC, il Piano Triennale Prevenzione della Corruzione, per dettare le linee guida nella gestione degli appalti, cui si sovrappone, a fine aprile 2016, il DL 50/2016, il Testo Unico emesso dall’ANAC sotto la guida di Cantone. Quest’ultimo rivoluziona le fasi per l’assegnazione delle gare pubbliche. Il nuovo TU prevede sette fasi diverse per l’aggiudicazione di un appalto oltre che l’istituzione di una commissione formata da tre membri estratti a sorte da un Albo Anac.
Nella confusione generale della doppia invasione di campo di Tronca- nella gestione amministrativa futura ed in quella dei bandi di gara – la direttrice del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici interviene per bloccare la concessione ai privati, non essendo chiaro a quali normative faccia riferimento.
I 600 bimbi non avranno più neanche un posto a pagamento.
Cosa farà la nuova Giunta Capitolina?
Ora la soluzione è nelle mani della nuova Giunta capitolina, a guida M5S, che dovrà decidere se disattendere il DUC, il PTPC o dare seguito al DL 50/16, anche se questo configura tempi lunghi e l’anno scolastico è dietro le porte.
La soluzione più semplice sarebbe quella di abbandonare la scelta di Tronca sul DUC, riportando in seno all’amministrazione comunale i 7 asili, ma nel frattempo un bando di gara è stato emesso e gli asili a cui non è stata attivata la concessione potrebbero avere tutto il diritto di richiedere i danni.
Intanto nella mattina del 7 luglio scorso, a poche ore dalla prima seduta consiliare avvenuta nel pomeriggio, Virginia Raggi ha incontrato gli educatori degli asili nido in concessione preoccupati del loro futuro.
Continueremo a seguire la faccenda… come al nostro solito!
Graziana Le Donne