Ultima modifica 7 Marzo 2013
“… aperti i libri, erano più le parole d’amore che le frasi lette nel testo, erano più i baci che le sentenze, mentre l’amore si rifletteva nei nostri occhi… “
da “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez
Oggi è il compleanno di un uomo speciale, un uomo le cui parole hanno accompagnato tanti giorni della mia vita, belli e brutti, tristi e felici, e accanto a me c’erano sempre i suoi libri che mi portavano in un mondo parallelo dove sognare e vivere insieme ai suoi personaggi. Gabriel José de la Concordia García Márquez è nato ad Aracataca, il 6 marzo 1927 ed è uno scrittore, forse uno dei più grandi, insignito, nel 1982, del Premio Nobel per la letteratura.
Dopo gli studi in giurisprudenza nel 1948 si trasferisce a Cartagena e comincia a lavorare come giornalista al El Universal. Ma, contemporaneamente, si lega ad un gruppo di giovani scrittori che leggono avidamente i romanzi di Kafka, Faulkner, Virginia Woolf.
Nel 1967 pubblica “Cent’anni di solitudine”che consacrò Marquez come uno dei più grandi scrittori del nostro secolo.
E poi tanti altri capolavori: da “L’autunno del patriarca”, “Cronaca di una morte annunciata”, “L’amore ai tempi del colera”, fino al Premio Nobel nel 1982. Il suo ultimo romanzo “Non sono venuto a far discorsi” è del 2010.
Ma qualche mese fa è giunta la notizia che Gabo ha l’Alzheimer e non scriverà mai più. In un’intervista resa al giornale digitale colombiano Kien&Ke.com l’amico Plinio Apuleyo Mendoz ha dichiarato «Gabo non riconosce più nemmeno gli amici più intimi, sono molto preoccupato perché sua madre e i suoi fratelli sono tutti morti con l’Alzheimer». Una triste notizia per la letteratura…
E io approfitto, nel giorno del suo 86esimo compleanno, per fargli i miei più cari auguri!