Ultima modifica 24 Ottobre 2018
Vi siete domandati come mai ultimamente si parla molto di Autismo?
La gaffe di Beppe Grillo ha proprio portato questa parola, autismo, sulla cresta dell’onda.
Ci sarebbe quasi da ringraziarlo.
In realtà, dovete sapere che l’autismo abitualmente vive nell’ombra.
Nascosto per bene dentro famiglie lasciate completamente sole, nel cuore di un papà ed una mamma che soffrono in silenzio.
Lo spettro autistico ti cambia la vita dopo la diagnosi.
Si spezza un sogno: quello di veder crescere tuo figlio come tutti gli altri.
Attenzione… non di vedere tuo figlio studiare, laurearsi, fidanzarsi, sposarsi.
No.
Il semplice sogno di vederlo crescere “in mezzo agli altri” come un bambino normodotato.
Vi svelo però un segreto.
Un modo per vederlo crescere come gli altri, in realtà c’è.
Anzi, ci sarebbe. Uso il condizionale perché in Italia non si può avere tutto.
C’è una terapia che si chiama ABA e che, se applicata subito dopo la diagnosi, porta a risultati miracolosi.
Non possono ‘approfittarne’ tutti i bambini, purtroppo. Ma molti si, potrebbero.
Il fatto è che costa, costa tanto.
In media la famiglia di un bimbo autistico, per applicare questa terapia in modo da ottenere miglioramenti atti ad avvicinare il piccolo ad una condizione di normalità, spende 1000,00 Euro al mese.
Lo stato, dopo attente analisi, passa 1000,00 Euro, ma.. all’anno!
Poi c’è la regione che ti passa due noccioline ogni nove mesi (se hai la fortuna di vivere nella regione giusta).
Molte di queste famiglie hanno dovuto scegliere forzatamente una vita diversa da quella che avevano programmato.
Alcune mamme di bimbi autistici
senza aiuto devono rimanere a casa
ad assistere il figlio.
Anche perché, cari lettori, la scuola italiana mica è preparata a coprire tutte le ore di frequenza del bimbo autistico. Eh no.
Se c’è l’insegnante di sostegno di sicuro non può coprire 8 ore.
Se c’è.
In alcune scuole, e siamo ormai verso la fine di Ottobre, non c’è nemmeno questa benedetta insegnante.
Che poi la colpa non è nemmeno sua ma del ministero della pubblica istruzione che a Settembre si accorge che su una provincia come Bergamo, per esempio, mancano 350 insegnanti.
Cooooosa? Direte voi.
Eh si! Non vorrete mica che ci si organizzi un po’ prima?
C’è il mare, le vacanze, il caldo… ma chi glielo fa fare?
Tanto noi siamo un popolo di beduini che ci sfoghiamo sui social ma non andiamo su pubblica piazza. Troppo sbattimento.
Tutti tranne me. Tranne noi.
Il 15 Ottobre, insieme ad alcuni soci di Connettiamo L’Autismo di Treviolo ( Bg ), durante un apericena solidale a favore dell’associazione ho dato voce alla mia ira.
Sono incazzata nera.
Quasi ogni giorno ci sono mamme che vengono da me con gli occhi tristi ( e menomale che non si vede il loro cuore ) per chiedermi notizie dell’associazione.
Mamme che non possono pagare queste terapie per aiutare i loro figli perché i soldi non li hanno!
Devono scegliere: mangiamo o facciamo la terapia ABA?
Non sanno dove mandare i figli a scuola, perché non sono a conoscenza di quale scuola possa avere un progetto di inclusione per il loro bimbo in modo che sia inserito senza drammi per lui.
Allora noi di Connettiamo l’autismo lo abbiamo gridato a gran voce.
Vogliamo denunciare questa gravissima mancanza.
I fondi ci sono perché vengono investiti centinaia di migliaia di euro ogni giorno per diversi progetti. Ma non per l’autismo.
Nessuno che spenda del tempo e del denaro per studiarne la causa.
Tantomeno per ‘rimediare’.
Io mi sono affezionata in particolare modo ad un bimbo della nostra associazione.
I miei bimbi lo conoscono e gli vogliono bene.
Fortunatamente per i miei figli non c’è diversità. È il loro amico e basta.
A lui è stato diagnosticato lo spettro autistico 2 anni fa.
Ha due genitori splendidi che a suon di sacrifici stanno applicando la terapia ABA al loro cucciolo. L’ho rivisto domenica scorsa dopo un po’ di tempo che non mi soffermavo a parlare con lui. Sono tornata a casa col sorriso. È incredibile il suo cambiamento.
Posso affermare che non solo è un bambino molto educato ma che, se io fossi all’oscuro di tutto, giurerei che è un bambino ‘normalissimo’.
Lo sforzo dei genitori però è enorme.
Sappiate che se il terapista durante la “revisione“ del bimbo autistico nota un miglioramento correte pure il rischio che vi tolgano la 104. Eh si.
Solo che senza fondi non lo curi più. E allora il bimbo regredisce.
Sapete che per lo stato a 18 anni non sei più autistico?
No. Una mattina ti svegli e magicamente sei normodotato.
Forse per questo non rimborsano le terapie che ti renderebbero normodotato prima del tempo. Tanto.. poi lo diventi!