Ultima modifica 10 Gennaio 2021
Pigrizia? Malinconia? No, il mio Albero di Natale rimane montato per un motivo bene preciso e fino a un giorno ben preciso.
Ora vi spiego il perché, ma prima vi faccio una brevissima premessa.
Sono cresciuta vicino Roma, dove l’influenza della religione Cattolica è presente e tangibile. Forse troppo. Crescendo, ho studiato tanto e la Scienza mi ha dato quella spinta di cui avevo bisogno per allontanarmi da quel Mondo a cui decisamente non appartenevo.
Ma amo le tradizioni, le leggende, le storie che ci raccontavano i nonni davanti al camino o le mamme prima di addormentarci.
Amo leggere e sono molto curiosa. Mi piace conoscere quello che c’è dietro a ogni tradizione, da dove questa proviene e scoprire come i nostri avi celebravano il Natale, la Pasqua, i solstizi, gli equinozi e via discorrendo.
Quando vivevo in Inghilterra, terra mistica legata a tante tradizioni pagane intrecciate fortemente con quelle cristiane, ho scoperto che in alcuni luoghi l’Albero di Natale rimane montato fino al 2 Febbraio, che loro chiamano Candlemass, ovvero la Candelora cattolica.
La Religione Cattolica festeggia la Candelora ricordando la presentazione al Tempio il bambino Gesù, la luce che illumina le genti, infatti, nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo della luce di Gesù.
Prima dell’avvento del cristianesimo, le tradizioni celtiche celebravano Imbolic o Imbolc, a oggi la festa di Santa Brigida che cadeva tradizionalmente il 1° febbraio, giorno che rappresenta il culmine dell’Inverno, perché cade tra il solstizio d’Inverno e l’equinozio di primavera.
La celebrazione va, inoltre, iniziata al tramonto del giorno precedente in quanto il calendario celtico faceva iniziare il giorno dal tramonto del sole.
Originariamente era una festività legata alle pecore da latte, che in questo periodo danno alla luce gli agnellini e quindi la loro produzione di latte è al culmine. Da cui il termine Imbolc in irlandese che significa in grembo.
Il legame con il ciclo naturale della Natura è sempre fortissimo nelle tradizioni pagane.
La vita e la luce nuova della primavera, simboleggiate da una candela che illumina l’interno delle nostre dimore.
Tutt’oggi in tutta l’Inghilterra si organizzano giornate per tutta la famiglia nelle fattorie, dove è possibile ammirare i nuovi dolcissimi agnellini e degustare gli innumerevoli prodotti del buon latte.
Imbolc è la festività che celebrava la luce perché si rifletteva nell’allungamento della durata del giorno e quindi nella speranza dell’arrivo della primavera.
L’Albero di Natale che allestiamo per celebrare il Natale, ma soprattutto il periodo magico dell’inverno, del riposo della Natura, trova il massimo della celebrazione a Febbraio, quando decorato da candele e lumini lascia spazio, con lentezza, alla Primavera incombente.
Il nostro Albero è ora spoglio delle tantissime decorazioni natalizie che lo impreziosivano, ma brilla delle lucine rimaste e attende di splendere con la luce delle candele che ci aiuteranno a celebrare Imbolic.
E voi, lo avete gia’ smontato il vostro?