Ultima modifica 20 Aprile 2015
Non so come finirà il tentativo di Bersani, ma vi assicuro che proprio non riesco a capirlo.
Deve avere molta, moltissima fiducia in se stesso oppure deve, o crede, di conoscere le ambizioni dell’animo umano se procede nel tentativo di attirare a se parlamentari , soprattutto senatori, eletti nelle liste di altri partiti che condividano i sui stessi propositi o si lascino sopraffarre dall’ ambizione personale e saltino sul carro del vincitore.
Certo che fin’ora ha raccolto poco, anzi, ha raccolto ingiurie, negazioni, vilipendio da parte del capo del M5S e mano tesa dal giaguaro che intendeva smacchiare, ma mentre bolla di irresponsabilità gli appartenenti del movimento, da lui pubblicamente disprezzati prima delle elezioni, dichiara come irricevibile la mano tesa dell’altro competitore.
Riusciremo, quindi, ad avere un governo o dovremmo tenerci ancora per un poco quello in carica per l’ordinaria amministrazione e andare a nuove elezioni? E non saranno tempi stretti perché Napoletano non può, a termini di legge, sciogliere le camere e toccherà quindi al suo successore precedere, ma quando?
Riuscirà un parlamento così frammentato ad eleggere velocemente un Presidente della Repubblica, e la nostra traballantissima economia si può permettere uno stallo così lungo o franerà ignomignosamente? Mi sembra che Bersani non abbia capito i processi mentali di Grillo.
Che non è un giovane di primo pelo, ma è un ultracinquantenne che, schifato dal modo di comportarsi dei politicanti, del loro non saper fare, del pantano burocratico in cui ci muoviamo faticosissimamente, ha piano, piano cambiato il senso dei suoi discorsi, dei suoi proclami passando da satirico fustigatore di costumi a un capopolo, con un programma e dei target ben precisi, un programma soprattutto contro, contro gli abusi, gli sprechi, i privilegi e gli sconquassi che ci hanno portato sull’orlo del baratro.
Io non credo, come dicono alcuni, che il 5 stelle sia un movimento generazionale fatto da trenta- quarantenni che non si riconoscono nel sistema creato dai padri e neppure di ventenni che non hanno nulla da perdere e nulla da sperare. Credo che sia un movimento che ha raccolto i voti dei disperati di tutte le età, di persone profondamente e amaramente deluse da coloro che hanno votato, da coloro che hanno malamente governato il paese, da coloro che a parole, solo a parole, comprendono i disagi patiti dalla gente, ma che nei fatti non se ne preoccupano e non se ne occupano nemmeno un pochino, tanto sono avvolti nella bambagia che loro stessi hanno creato ed incrementato.
Ma, vedete, a me Grillo fa paura.
Non mi piacciono i suoi modi, trovo inqualificabile il suo modo di parlare, ben oltre i limiti della maleducazione, le sue ingiurie, le sue bestemmie, i suoi vaffa…, non giustificati nemmeno dalla rabbia, dalla rabbia di un uomo che vede tante ingiustizie tanti dolori, ma badate bene, che a lui non toccano, lui, per sua fortuna, è ricco, del suo lavoro come ben si sa, e come spesso ripete poteva stare al calduccio nella sua villa ed invece….
Perché allora tanto livore, tanta maleducazione, tanto turpiloquio? Per catturare l’attenzione, forse? Ma la mia paura è dettata dalla sua convinzione di essere il depositario di tutte le virtù mentre vede negli altri solo incapacità, considera gli altri dei farabutti. È un trascinatore, riesce ad affascinare le folle e così si spiega l’avanzata travolgente del suo esercito, composto da sconosciuti, esercito che non può essere liquidato, esorcizzato come espressione dell’antipolitica, no è politica pura, ella più bell’acqua. Le giovani masse hanno trovato in Grillo un capo e una voce, che parla a loro e per loro.
I vecchi disillusi hanno trovato la persona che può ripagarsi, sbeffeggiando e sconfiggendoli, coloro che li hanno per anni ingannati. Sapete… se non si ritorna ad essere onesti , tutti dalla cosi- detta società civile ai governanti ho paura che non ne usciremo, ma soprattutto non ne usciremo liberi.