Ultima modifica 10 Ottobre 2019
Il Capodanno Cinese è concluso, tutto è tornato alla normalità.
La Comunità Internazionale può tirare un sospiro di sollievo, i botti sono tornati a ritmo “normale”, le scuole sono nuovamente aperte e soprattutto sono tornate loro: le Āyí, senza le quali, secondo il parere unanime della maggior parte delle Tai tai, non si può più sopravvivere.
Innanzitutto dovete sapere che il termine Āyí in cinese mandarino non vuole dir altro che “zia” e viene utilizzato per indicare qualsiasi tipo di collaboratore addetto alla pulizia o all’assistenza, mentre altra figura diciamo “opposta” è la Tai tai che è un termine colloquiale Cinese con il quale si indica una facoltosa donna sposata che non lavora.
La figura dell’Ayi viene solitamente generalizzata, nel senso che si chiamano Āyí anche le donne che collaborano per esempio all’interno delle scuole come assistenti agli insegnanti, come addette alla mensa o come accompagnatrici sui bus.
Ma all’interno della Comunità Internazionale o meglio all’interno delle innumerevoli famiglie occidentali, l’Āyí ha una collocazione precisa: è la collaboratrice domestica che presto diventa anche baby sitter, cuoca e signora pronta a fare tutto quanto le viene richiesto dalla sua Tai tai.
In breve tempo l’Āyí per una “normale” famiglia Expat, diventa una necessità, un bene irrinunciabile e, visto i costi “contenuti” e spesso anche “sostenuti” dalle aziende, si può godere di tale beneficio tutti i giorni da mattina a sera.
I grossi problemi per le Tai tai vere, sorgono proprio quando arriva il Capodanno Cinese, certo non si può chiedere alla propria Āyí di stare lontana dalla sua famiglia durante il periodo più importante dell’anno per i Cinesi, quindi la si lascia amaramente andare, deve raggiungere il suo paese natale, magari ha bisogno di giorni interi di viaggio in treno per cui i giorni di distacco aumentano e poi si aspetta con ansia il rientro, contando i giorni e arrangiandosi come si può …..e quando finalmente arriva il primo giorno lavorativo dopo il Capodanno Cinese ecco che sui social network compaiono le scritte festose….”My Āyí is back! YES!!”….
La tortura è finita, è tornata la salvatrice, niente più casa da sistemare, spesa da fare, biancheria da lavare e stirare, si può tornare alla VITA: lo shopping sfrenato, le SPA, le gite e i pranzi le attendono…. infondo anche le Tai tai hanno una vita molto piena.
Giusto per la cronaca, anche io ho avuto la mia Āyí. Mi è stata presentata lo stesso giorno che sono arrivata a Suzhou.
L’idea di avere qualcuno che mi aiutava in casa ora che io stessa ero a casa mi faceva davvero ridere ma era opinione di tutti che in Cina funziona così, le donne sposate a casa senza lavoro dovevano riempire le loro giornate con attività decisamente più amene che il pulire casa.
Un mese è stato sufficiente per farmi capire che non ero una vera Tai tai . La mia cucina non si tocca, la spesa voglio farla io e in casa se non pulisco io per me non è mai veramente pulito quindi ho chiesto aiuto ad un amico per spiegare alla mia Āyí che lei non aveva assolutamente nulla che non andasse bene, brava e molto molto gentile, semplicemente più che fare la Tai tai preferivo, in CASA MIA , anche io fare l’ Āyí .
Daniela Marzari