Ultima modifica 19 Marzo 2019

Che domande… certo che i bambini le dicono!
Ma ne siete proprio proprio sicure mamme?!
O è una vostra difesa cercare di dare una spiegazione ad ogni loro singolo comportamento?

Innanzitutto va detto che fino all’età prescolare i bambini non dicono bugie perché non hanno la volontà di ingannare, come ce l’ha l’adulto per capirci.

E’ più corretto parlare di “piccole invenzioni/storielle” ed è un atteggiamento sano perché dimostra un’aspirazione all’autonomia e una volontà diversa da quella dei genitori.

Quindi se i nostri figli mentono sono intelligenti?!
Probabile.

bambini_bugie

Certa è solo una cosa: un episodio raccontato da un adulto può essere vero (o falso…), lo stesso episodio raccontato da un bambino risulta, spesso, diverso dalla ‘versione’ che ne darebbe un adulto, ma questo non sottintende il desiderio di ingannare volontariamente chi gli ha posto la domanda.

Va tenuto molto ben presente a quell’età che i confini tra realtà e fantasia sono ancora estremamente labili.

Quante volte vi è capitato di chiedere, per esempio, a un bambino di 3/4 anni cosa ha fatto quel giorno a scuola
bè, la risposta può variare da un ‘niente’ alla kilometrica, logorroica e meticolosissima narrazione di un giorno della settimana precedente.

La connessione temporale non appartiene al mondo dei piccoli che vivono in una sorta di ‘qui-e-ora’, dove spazio, tempo e relazioni sono filtrate.

Ma poi, quanto sono bravi i bambini piccoli a dire le bugie?!
Lo fanno con un candore straordinario, come se ci credessero veramente.

Per capire il loro modo di fare dobbiamo chiederci: e se fosse proprio così?
Se i bambini vivessero in una dimensione dove non domina la razionalità, dove le cose mutano continuamente e quindi la verità come noi la intendiamo “non esiste”?

E allora le preoccupazioni di noi genitori, che ci sentiamo traditi di fronte alle bugie dei nostri figli, potrebbero rivelarsi infondate.

Ma come ci dobbiamo comportare davanti a certe bugie?

E qui entra in gioco la mamma che è in noi.

È ovvio che nella maggior parte dei casi “beccarli con le mani nel vasetto di marmellata e i baffi sporchi” ci faccia solo sorridere… ma non sempre ci scappa il sorriso, a volte, anzi, ci arrabbiamo e reagiamo di conseguenza.

Ma mai dobbiamo dimenticare che si tratta di bambini per cui innanzitutto valutiamo la situazione:

È una bugia che potrebbe portarlo a correre un qualsiasi tipo di pericolo e quindi per la quale non dobbiamo soprassedere ma anzi far valere il valore della verità?

C’è spazio per accogliere la realtà nel mio bambino o è non ancora pronto? (mi riferisco per esempio a quei bambini per i quali i nonni non sono morti, sono semplicemente andati in cielo qualche giorno ma poi rientreranno per portargli il regalo di compleanno)

E ancora: è una bugia a fin di bene? (“Non mangio tutta la verdura perché la voglio portare a casa così la assaggiano anche la mamma il papà e il cane!”)

In ogni caso il genitore deve rispettare alcune regole tra cui le più importanti sono ascoltare e mantenere la calma, condizioni spesso molto difficili da rispettare.

Dobbiamo preoccuparci delle bugie?

In generale ovviamente no. Ma ci sono dei casi nei quali l’alterazione dei fatti nasconde un trauma, una situazione di ansia o di dolore. E li dobbiamo fermarci ad indagare perché in quel caso si la bugia è un campanello d’allarme.

Quando iniziano ad essere “vere bugie”?!

Secondo gli esperti, le prime vere bugie comparirebbero intorno ai sei anni circa.
Con l’ingresso alla primaria, il discorso cambia.
Spesso(sempre?) quando la mamma chiede al figlio, ‘Cosa hai fatto oggi a scuola?’, una risposta tipica è ‘Niente!’.
Si tratta di “vere bugie” perché qui compare l’intenzione, senza la quale non possono considerarsi realmente tali.

Probabilmente le maggiori cause sono il forte (e ingestibile) desideri di indipendenza e la continua ricerca di approvazione, sia dei genitori che dell’adulto in generale.

Insomma, raccontare una bugia fa parte di un sano sviluppo neuro psicologico del bambino, soprattutto fino ai 6 anni di età, è un meccanismo fondamentale che serve loro per crescere ed imparare. Le bugie sono un’espressione del loro animo, ci svelano la loro realtà, piena di sicurezze e insieme di fragilità, e di una energia creativa e magica che a noi con il passare degli anni sfugge.

Forse prima di rimanerci male arrabbiarci per le bugie, e prima di qualsiasi contromisura, addentriamoci nel loro mondo incantato.
Scopriremo che i bambini imparano creando realtà, inventando e quindi… mentendo!

® Riproduzione Riservata

 

Psicoterapeuta e mamma, mi occupo di adulti e di coppie, di problemi legati alla gravidanza e al post-partum, alla genitorialità, alla relazione di coppia e con i figli… insomma di quello che è la nostra vita quotidiana ne ho fatto un bellissimo lavoro!

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