Ultima modifica 8 Febbraio 2018
I bambini italiani prendono troppo sole, e lo prendono nel modo sbagliato.
Stando all’indagine “Il Sole per Amico”, condotta dal Ministero dell’Istruzione, è emerso che un bambino su quattro ha già preso almeno una scottatura solare nella propria vita.
Il motivo è dovuto al fatto che, nonostante i progressi compiuti in tal senso, le famiglie ed i genitori sono ancora oggi poco attenti ai bimbi in spiaggia o durante le passeggiate: spesso il cappellino rimane a torto un optional, e le creme solari non sempre vengono utilizzate, soprattutto quelle con i filtri solari progettati specificatamente per i bimbi.
Il risultato porta ad una eccessiva esposizione ai raggi UV del sole, responsabili fra l’altro della comparsa di tumori della pelle molto aggressivi, come il melanoma.
Cos’è il melanoma cutaneo?
Il melanoma cutaneo è una forma di tumore della pelle che nasce dalla prolungata esposizione ai raggi UVA e UVB trasmessi dal sole. La presenza di queste radiazioni ultraviolette agisce direttamente sulle cellule e sul DNA, causandone la trasformazione e dunque la comparsa di tumori e cancri.
Pur esistendo diverse tipologie di melanoma cutaneo, da quello superficiale (il più diffuso) fino ad arrivare al nodulare (il più grave), proteggersi dai raggi ultravioletti del sole dovrebbe essere una regola senza eccezioni, soprattutto se parliamo dei nostri bimbi.
In base alle informazioni esposte finora, emerge dunque la necessità di sensibilizzare le famiglie e gli stessi bambini a prendere ogni forma di precauzione.
Come proteggere i bimbi dal sole?
La prevenzione è – come sempre – l’arma migliore per abbattere il rischio di incorrere in patologie potenzialmente molto gravi: nel caso del melanoma, poi, è ancora più semplice, dato che si tratta semplicemente di mettere in pratica alcune abitudini sane.
E le attenzioni ai raggi UV del sole devono poi aumentare quando si tratta dei neonati: anche perché le trasformazioni a livello cellulare che avvengono durante questa età, si manifesteranno a livello visivo solo molti mesi dopo.
Come fare? Innanzitutto il cappellino di cotone e dai colori chiari, che deve essere sempre presente durante le giornate assolate. Ma la vera protagonista delle estati dei bimbi è la crema per il sole, che deve necessariamente possedere un filtro adeguato: la protezione solare per neonati della Nivea, ad esempio, vanta un filtro pensato appositamente per proteggere la delicata pelle dei bimbi più piccoli.
Bimbi e estate: altri consigli utili
Premesso che le protezioni solari ed i cappellini sono le due regole principali per abbattere il rischio di ustioni e di melanoma, va poi aggiunto che esistono anche altri modi per mettere al riparo i bimbi da queste problematiche tipicamente primaverili ed estive.
Ad esempio, l’utilizzo di una crema idratante dopo-sole, insieme alla buona abitudine di fargli bere acqua il più spesso possibile.
Infine, una delle regole che non dovrebbero mai mancare nel prontuario di una mamma o di un papà: sì al sole – perché aiuta il bimbo a crescere – ma solo nelle ore meno calde della giornata.
In sintesi, è sempre il caso di evitare fasce orarie come mezzogiorno o il primo pomeriggio.