Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Antonio Banderas, nell’ultima pubblicità del Mulino Bianco, diciamolo, fa un po’ ridere.
A me ricorda vagamente Abatantuono nei panni del fornaio che veniva visitato dalla moglie di Fantozzi, che si era invaghita di lui. In più ci metto anche quella sensazione di misto gay alla Ricky Martin de’ noantri.
Quando doppia Il gatto con gli stivali, però, va detto, non ha pari.
Innanzitutto perché ho scoperto che ha doppiato in tutte le lingue previste (non ho fatto caso se sia presente il magiaro nella lista degli idiomi disponibili…) senza alcun aiuto.
In secondo luogo, perché ben gli si addice il ruolo di “malvivente” furbastro con un cuore d’oro, che ruba ma per dare ai poveri. Poi, quando viene corrotto ai danni del popolo impiega anni ed anni con il solo fine di redimersi agli occhi delle persone e anche di se stesso.
Nella versione originale, la gattina cattiva che gli ruba il cuore è doppiata da una sensualissima Salma Hayek, mentre in Italia è la nostra Francesca Guadagno a prestarle le corde vocali, non con minore successo.
Il gatto con gli stivali, un capolavoro di animazione
Il gatto stivalato ruba la scena, persino a quel capolavoro dell’animazione che sembra uscito da un quadro surrealista. Parlo di Humpty Dumpty, l’uovo amico nemico, che tradisce la fiducia del felino mettendo a durissima prova la loro fratellanza. Fino alla fine. Quando in una scena strappacuore i due si giureranno, di nuovo, fedeltà eterna.
Non c’è finzione, né svendita
di sentimenti troppo buoni.
il gatto si profonde in sguardi dolcissimi per purissimo opportunismo.
Esattamente come farà quando comparirà in Shrek 2, quando il suo sguardo riuscirà a distrarre le guardie occupate a rincorrere il principe alle prese con la riconquista della bella Fiona.
Il malloppo è il malloppo e il bottino, soprattutto se d’oro, è caro a tutti, buoni e meno buoni.
Certo, quello che ci insegna il nostro amico con gli stivali è che possiamo essere amanti dei piaceri, attratti dai metalli nobili ed esseri ballerini, senza rinunciare a quei sani valori etici e sociali che ci rendono umanamente ed intimamente belli come gli occhi di un tenero gattino.
Nel DVD compare un episodio a mio avviso bellissimo ed esilarante, nei contenuti speciali. Si tratta de “il gatto con gli stivali e i tre diablos”, in cui il nostro eroe è alle prese con tre cuccioli di gatto tanto belli quanto folli, orfani di mamma, che dovranno aiutarlo a rintracciare quel gran ladrone del Mormoratore, che ha sottratto alla principessa il cuore di rubino che abbelliva la sua corona.
Tra mille peripezie, dopo aver subito qualsiasi felina vessazione, il gattone diventa una specie di papà adottivo per i tre diavoletti, che lo condurranno alla gloria e alla ricompensa in monete d’oro.
Allora, Antonio, quando tornerai ad allietarci con la tua voce profonda e quell’accento spagnolo che non può che farci stare incollati a goderci le mille avventure di uno degli eroi della nostra infanzia – e di quella dei nostri bambini-?
Molto meglio questo di qualunque pubblicità.
Senza offesa, ma il micione arancione ti batte in fascino a mani basse…
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a me non fa solo ridere lui, ma anche i pubblicitari che hanno scelto uno spagnolo per proporre un prodotto italiano, anzi un suo prodotto, fatto proprio da lui. Non mi piace