Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Barbapapà e Barbamamma sono rimasti orfani e un pò tutti noi amanti del cartone animato più ecologista degli anni ’70. Talus Taylor, il creatore dei Barbapapà si è spento il 19 febbraio 2015 in Francia, la sua patria d’adozione, nella discrezione che ha sempre caratterizzato la sua vita personale. La notizia infatti è stata diramata solamente oggi.
Un cartone profetico
Talus Taylor era un professore di scienze americano trapiantato oltralpe che ha contagiato la nostra generazione di semi ecologisti, animalisti e di parità, capovolgendo una visione sessista dell’identità di genere con il semplice uso di colori sgargianti e personaggi diversi in cui ciascun bambin si poteva identificare.
Gli anni ’70 per chi è cresciuto subito dopo il ’68 sono un cocktail di memorie confuse come capelli cotonati e lasciati crescere alla rinfusa, pantaloni a zampa, musica politicizzata e genitori un pò hippy e un pò autoritari. Un patchwork di sensazioni a metà tra il psichedelico e la normalità di una mamma che fa i piatti. E in mezzo a questo turbine c’erano loro i Barbapapà, i 10 volumi delle loro storie, il film e i cartoni animati.
I due genitori erano accudenti e stimolanti e la loro progenie colorata e diversificata per ambizioni e carattere, la loro casa morbida e tonda, senza uno spigolo, gli animali del loro giardino, amici di infanzia di tutti noi.
Il cartone animato veicolava un messaggio pacifista ed ecologista, di rispetto del pianeta e degli animali, fino alla partenza dalla Terra dei Barbapapà e al loro ritorno quando gli esseri umani finalmente seppelliscono l’inquinamento.
L’ecologia era agli albori e un professore di scienze senza una cattedra universitaria con sua moglie ci raccontavano un futuro migliore realizzato dal nostro cambiamento.
Il ritorno dei Barbapapà
Da pochi anni Barbapapà e Barbamamma sono tornati a tenerci compagnia attraverso i nostri figli, nel classico revival gestito dal marketing. Eppure di quest’operazione di merchandising sono stata contenta. Il messaggio del fumetto è positivo e salutare per i nostri figli in un panorama televisivo di violenza quotidiana.
Barbanonno non c’è più, ma la sue eredità resta per noi e per i nostri piccoli.
Arianna