Ultima modifica 20 Aprile 2015
È morta una prostituta. È stata assassinata e poi gettata nelle acque del Po, che qualche tempo dopo ha restituito il cadavere.
La notizia non è di oggi, ma è tornata alla ribalta perché è stato scoperto l’assassino.
È stato scoperto perché in un suo manoscritto aveva dettagliatamente descritto l’omicidio, lo aveva descritto prima ancora che l’omicidio avvenisse.
Una descrizione precisa ed accurata, corrispondente in ogni suo particolare il che dimostra una programmazione attenta, lo studio dei dettagli seguiti dalla terribile esecuzione.
Il giovane, perché di un giovane si tratta, ha ambizioni letterarie, voleva diventare uno scrittore e si dilettava nella stesura di libri gialli.
Invano ha cercato un editore forse non conosceva la strada giusta, forse i suoi scritti non sono stati giudicati pubblicabili, forse nessuno si è assunto il rischio della spesa, forse …
E allora lui ha realizzato il suo ‘ sogno ’ , lo ha fatto diventare realtà, ha ucciso seguendo letteralmente la sua descrizione, applicando il suo ‘parto letterario ’, e una donna ne ha subito le conseguenze.
Omicidi come e, forse, più cruenti di questo, nel nostro folle paese si presentano oggi, purtroppo giornalmente, con e senza moventi e non per tutti , ripeto purtroppo, viene assicurato un colpevole alla giustizia.
In questo caso è stato lo stesso assassino ad aiutare gli investigatori, era troppo ‘fiero’ dei suoi scritti, per nasconderli, celarli alle forze dell’ordine e così lo hanno scoperto.
Ora seguirà il processo e la detenzione, per quanti anni? È importante in questo caso perché, forse, in questo caso il delitto pagherà.
Mi spiego. Hanno intervistato il padre del giovane il quale con una faccia stolida, ma con un guizzo di compiacimento negli occhi ha detto, tra l’altro ‘ voleva far pubblicare il suo libro, ma non c’è riuscito, ora glielo pubblicheranno sicuramente’.
C’era, forse, un velo di orgoglio nella voce del padre, una voce e parole agghiaccianti, forse più agghiaccianti del delitto stesso.
Come se il padre approvasse dando una motivazione all’omicidio: il figlio voleva pubblicare il suo libro!!!
Ora la domanda è questa: ‘ ci riuscirà?’.
Io spero di no, m temo molto che qualche editore privo di scrupoli morali, pensando solo al denaro ‘ pecunia non olet ’, si affetti a comperarne i diritti, sicuro che la morbosa curiosità di molti li indurrà ad acquistare i libercolo, ansiosi di scoprire i risvolti più sordidi del delitto, incurante che, forse per quello, una donna è stata uccisa!!
E, conoscendo i tempi e gli esiti della nostrana giustizia, magari con un patteggiamento, dedotte le attenuanti, non applicate le aggravanti per la mostruosità del movente, magari considerando la buona condotta, che il nostro, intento a scrivere, terrà in carcere, lo stesso assassino si vedrà aprire, dopo pochi anni, la porta del carcere, libero di godersi i denari guadagnati a causa del suo omicidio!!!
Come vorrei che non fosse questo il risultato, ma dubito, dubito molto…
Ma non è istigazione a delinquere? Agghiacciante….
Nonna Lì