Oggi voglio parlarvi dei benefici cognitivi dello sport nell’età evolutiva.
Tutti sappiamo che lo sport porta dei benefici fisici ma magari non ci soffermiamo a pensare che aiuta anche il nostro sistema cognitivo.
Infatti, per i bambini il movimento è una necessità, un benessere.
Benefici cognitivi dello sport nell’età evolutiva
Ne parlò Jean Piaget, psicologo, biologo e pedagogista, ponendo attenzione al movimento come componete essenziale per lo sviluppo cognitivo.
Con il corpo, il bambino esplora e prende consapevolezza dello spazio intorno a sé.
Questo lo si vede fin dai primi mesi di vita, il corpo è il vettore principale di conoscenza e il movimento è il suo strumento.
I bambini gattonano, strisciano, si rotolano, corrono, camminano e si misurano con lo spazio circostante.
Nel fare questo non solo il corpo si attiva e sviluppa la coordinazione ma anche la mente sviluppa e affina le competenze.
Come ad esempio, attenzione, concentrazione, controllo e motivazione.
Le ricerche mostrano come l’attività fisica sia determinante per il funzionamento cognitivo e neurale dei bambini.
Inoltre, ha diversi benefici sia fisiologici che psicologici, in quanto migliora il funzionamento cognitivo e i risultati accademici nei bambini in età scolare.
I ricercatori durante uno studio del 2014, svolto dall’Università del Nord del Texas, hanno scoperto che l’attività aerobica tra i bambini ha portato a punteggi più alti nei test di lettura e matematica.
Gli scienziati dell’Università dell’Illinois, utilizzando i dati della risonanza magnetica per misurare le dimensioni del cervello, hanno scoperto che i bambini di 9 e 10 anni fisicamente attivi avevano un ippocampo più grande dei loro coetanei sedentari.
Anche lo sviluppo e l’attività del sistema nervoso migliora con l’attività fisica.
Il bambino impara col tempo la giusta contrazione volontaria dei muscoli, acquisendo buona coordinazione e un movimento fluido e armonico.
Allo stesso tempo, migliora l’attenzione e la concentrazione che sono dei fattori fondamentali per l’apprendimento.
Perché l’esercizio fisico è la chiave della cognizione?
Da un lato perché in risposta all’esercizio cardiovascolare, c’è un aumento del flusso sanguigno.
Dall’altro è che le molecole neuro -protettive aumentano durante l’esercizio e sono correlate alla memoria.
Attuali ricerche mostrano che gli stimoli cinestetici e tattili sono una spinta per l’apprendimento.
Un esempio importante di questa capacità, la si vede con i risultati sempre maggiori che ottengono i bambini con problemi come la dislessia.
Molti specialisti, infatti, fanno esercitare i ragazzi con le parole mentre saltano su un trampolino.
Attività ripetitive, ritmiche, multisensoriali come saltare la corda, ballare, saltare e lanciare una palla coinvolgono il corpo, non solo la mente.
Aiutandoci così ad assorbire meglio le informazioni e a conservarle più a lungo.
Questo è principalmente il motivo dei benefici cognitivi dello sport.