Ultima modifica 20 Giugno 2019

In questo articolo vi anticipavo la storia di questa serie TV: Braccialetti Rossi. Mio figlio diciassettenne con la sua classe, in dicembre, aveva assistito, in anteprima, alle prime due puntate all’Auditorium, ed era tornato entusiasta.

Ambientato in un ospedale è la storia di sei giovani, tra bambini e adolescenti, malati. È una “favola” con sei ragazzi uniti che si ritrovano a combattere la stessa battaglia, guarire.

Con spirito critico e curioso, e perché l’entusiasmo del figlio lo esigeva, ci siamo sintonizzati due domenica fa, su Rai1. Mi sono detta: “se mio figlio ne è rimasto affascinato qualcosa di buono ci sarà”.

Naturalmente lo spaccato reale di questi ragazzi malati gravemente ha i suoi filtri, ma direi che il risultato è andato ben oltre le aspettative. Si perché era dai tempi di Tutti pazzi per Amore prima serie che non ci ritrovavamo tutti e sette sul divano a guardare insieme la tv.

Ad onor del vero figlio n.2 ha resistito poco, ma sei componenti su sette direi che l’esperimento fiction ha dato i suoi risultati.

La serie è ben fatta, commuove, diverte e fa pensare, nonostante rimanga una “favola”.

Ci si affeziona subito a questi ragazzi, alle loro storie, alle loro caratteristiche. C’è il leader, il vice, il bello, il furbo, l’imprescindibile e la ragazza.

Il mio preferito è Toni, il furbo, uno scugnizzo napoletano appassionato di moto.

Il furbo

Come tutti i ragazzi anche i nostri protagonisti si innamorano, hanno sogni, speranze solo che tutta questa vita è racchiusa in un posto dove si può morire!

Non so quello che rimarrà nella testa dei miei figli riguardo alle problematiche che vengono trattate, ma vederli tutti insieme spalmati tra il divano e il tappeto, lo confesso, mi ha commosso e la vita si sa, è fatta anche di questi brevi momenti di felicità.

 

Paola Bianconi

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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