Ultima modifica 4 Settembre 2017
Brigitta Boccoli su Playboy, nuda. Sì, avete capito bene: la biondina tutta zucchero e miele, la tipetta tutta casa-chiesa e circo, ha deciso di comparire sulla copertina di Playboy.
Alla tenera età di 41 anni, ha deciso di compiere il grande salto, che mai sarà tanto trash quanto la sua esibizione sul palco di Sanremo nel lontano 1989, questo è fuori discussione.
Il fisico ce l’ha, anche perchè ben lo usa nella sua attività circense, a fianco di suo marito Stefano Nones Orfei, figlio della grande Moira.
Ma, il punto non è il fisico, che quello – direi – non aveva bisogno di mettere a nudo.
Il punto, a mio avviso, è un altro: perchè?
Perchè una donna di relativo successo, che comunque continua a lavorare, che è conosciuta da parecchi, che è bella e dotata, ha bisogno di spogliarsi?
Perchè una mamma deve diventare una coniglietta di playboy?
Che bisogno c’è?
Non parlatemi di affermazione della propria bellezza, emancipazione, liberazione dei tabù e, ancor meno, di foto artistiche, please!
Non parlatemi che l’ha fatto per divertirsi, per provare qualcosa di nuovo e diverso, per mettersi in gioco (quale gioco?), per dimostrare che ha ancora molto da mostrare e da fare (fare, cosa?).
È vecchia questa storia, ormai, questo ritornello è stato fin troppo usato, ha perso di significato.
Volete sapere come la penso?
Secondo me, aveva banalmente voglia di far parlare di sè e, ovviamente, Playboy non gliel’avrà mica fatto fare gratis, no?
Ecco, appunto.
Siamo al solito becero mercenarismo del corpo della donna, che, se si vuole giustificare quando si è agli inizi di una pseudo carriera artistica, quando si è delle ragazzine inesperte del mondo dello spettacolo, lo si può pure concedere e concepire, ma in questo caso, no.
Micaela – Le M Cronache