Ultima modifica 5 Novembre 2019

Ci risiamo, il 30 dicembre di ogni anno si ripresenta l’arcano dilemma: invitare o farsi invitare?

Mi rendo conto che con questi pochi dettagli, la scelta che tanto affligge i miei neuroni non è ben chiara, ma se restringiamo tale dubbio ad un periodo di tempo ristretto (29-30 dicembre) il riferimento al cenone del 31 lascia poco spazio all’interpretazione.
In fondo come TrisMamma con una rete familiare fuori sede cui eventualmente lasciare i bimbi, mi ritrovo spesso a immaginare un capodanno all’insegna della libertà e della “trasgressione” . Una cosa tipo tornare a casa alle 05.00 di mattina, dopo aver festeggiato all’impazzata per tutta notte.
Ma ahimè, mi ritrovo poi da 8 anni a questa parte ad organizzare tutto in funzione dei bimbi e di come far trascorrere loro, una serata speciale.

Ed ecco quindi che si presenta  il dilemma: invitare o farsi invitare?

In pratica la decisione diventa tra mettersi il grembiule o il vestitino nero in cui finalmente, dopo tre gravidanze, riesco ad entrare?

capodanno

Analizzando i pro e i contro, quest’anno ho deciso di rimettermi il grembiule (rigorosamente rosso) per incontrarmi/scontrarmi con i miei tanto amati fornelli.
Detto tra noi, dopo aver esteso l’invito ho dovuto far leva al mio terapeutico dialogo interno, per ricordarmi di essere sopravvissuta all’organizzazione culinaria e decorativa del 24, e del 25. Senza contare che oggi mi aspettano altri 5 bambini in casa, e probabilmente anche oggi vorranno sfornare biscotti.
Credo quindi fortemente di essere capace di resistere ad un cenone con annessi bimbi.

Come diceva qualcuno… Si puo’ fare.

Tutto questo ovviamente in teoria, perché nella pratica, a tutt’oggi non ho ancora ben chiaro cosa preparare.
Non ho concordato il menù con le altre mamme, non ho ancora pensato al colore della tavola con annessi accessori, non ho fatto la spesa e udite, udite, non sono poi così sicura su quale abito indossare.

Se prendo nota di tutto questo e lo impreziosisco dall’essermi ricordata che, domani mattina devo anche tornare al lavoro e così sarà fino al 31 compreso, posso affermare con estrema sicurezza di manifestare una ottimale risposta allo stress, con buone capacità di adattamento, il tutto condito con un incosciente ottimismo.

In fondo… sono mamma.

Sarà che ho fiducia nei miei superpoteri mammeschi, sarà che in fondo queste mie situazioni borderline si concludono sempre in stile commedia, ma l’obiettivo che mi sono preposta per la notte del 31 è una.
Va bene accogliere il nuovo anno in cucina,  ma con tacco alto e uno straordinario rossetto rosso, perché le mamme hanno il diritto di sentirsi belle, anche quando pasticciano ai fornelli!

Buon Anno a tutti voi, di cuore.

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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