Ultima modifica 20 Aprile 2015
Ma come, ci avevano detto che avrebbero introdotto i tablet, che, oltre ad introdurre i ragazzi nel mondo di internet, avrebbero permesso una forte riduzione dei costi, ed invece…
Tutti i media trattano dell’impossibile, aumentatissimo, costo dei libri e di tutto quello che serve ai nostri figli per andare a scuola.
Siamo di fronte ad una normale assurdità.
Nelle scuole elementari i libri sono pochi e gratuiti, per tutti, anche per i figli di persone ricche, persone che godono di un buon tenore di vita e che non avrebbero difficoltà alcuna per acquistarli, ma tant’è…la demagogia, come al solito impera.
Perché non copiare dai civilissimi U.S.A dove i libri sono sì gratuiti, ma concessi solo in comodato d’uso e che, quindi, devono essere restituiti alla fine dell’anno scolastico.
E restituiti in buono stato, s’intende, perché altrimenti deve essere rimborsato l’intero prezzo.
Si insegna, così, ai ragazzi a custodirli con cura, ad utilizzarli senza sporcarli, spiegazzarli o strapparne le pagine e, contemporaneamente, si potrebbe estendere la gratuità a tutte le scuole dell’obbligo.
Certo che oltre ai libri servono mille piccole cose: quaderni, penne, pastelli, zaini, ecc….
A proposito di zaini, vi racconto una storiella emblematica.
Un ragazzo, ormai maggiorenne, che ha sempre preteso ed ottenuto l’acquisto di materiale firmato, l’anno sorso era innamorato di una compagna di classe, perciò aveva riempito lo zainetto (nero) di scritte, disegni e simboli inneggianti al suo grande amore.
Ma, come accade di frequente, il grande amore non ha retto alla distanza e così, al mare, il ragazzo ha incontrato altri, successivi, grandi amori e, chiaramente, secondo lui, non può sfoggiare uno zaino dedicato alla sua ormai ex, ex, ex….
Allora è indispensabile acquistarne uno nuovo, firmato naturalmente, all’ultima moda e, come è ben noto, costosissimo.
Si impunta, pretende, protesta incurante della difficile situazione economica in cui versa la sua famiglia, minaccia addirittura di lasciare gli studi ( è ormai giunto al 5° anno della scuola superiore) e, finalmente, ne ottiene l’acquisto.
È finita, direte voi. Nossignori, uno zaino nuovo, nuovissimo è out, non è vissuto, come pretende lo status symbol dei giovani d’oggi, almeno di una gran parte di loro, e allora?
Allora gli si deve dare un aspetto segnato, antico, come dicono loro vissuto.
Lavato, stropicciato, imbrattato e lo zaino nuovo è irriconoscibile, spicca soltanto, leggermente sfilacciato, il logo della marca, il nome del fabbricante.
Se fosse stato acquistato al mercato dell’usato? Ma il ragazzo mi ha risposto che non sarebbe stato dell’ultimo modello!!!!
Torniamo al caro libri, che sono costosi, è vero, purtroppo non tutti indispensabili perché molti insegnanti dopo averli imposti, non li usano, ne preferiscono altri, oppure chiedono ricerche su internet o in biblioteca, oppure si basno su appunti personali, ma, per la maggior parte, interessanti e …da usare.
Ma perché non ribellarsi per i prezzi delle altre cose? Necessarie, è vero, ma non è indispensabile acquistare le più costose, obbedendo pedissequamente ai desideri dei bimbi o alla nostra volontà di non farli sembrare diversi dai loro coetanei, o, meglio, per farli apparire alla page!
Questione, quindi, di apparenza e non di sostanza.
E poi pretendiamo che chi ci governa capisca che il risparmio, anche quello delle piccole cose, è importante, necessario per vivere quando noi sprechiamo esattamente come loro.
O no?
Ricordo che alla mia piccola che mi chiedeva un particolare zaino, allora di moda, le ho risposto: “va bene, però ricordati che, visto il prezzo, deve durarti molto, non ti devi appoggiare ai muri, stare molto attenta a dove lo posi, non devi sporcarlo, non…”
Niki, a 6 anni, mi rispose: “no, no, non lo voglio più”
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