Ultima modifica 6 Novembre 2015
Quando pensi a qualcosa di negativo riferito a nostri bambini, oltre alla salute, pensi a tutti i brutti ceffi che ci sono in giro e che possono far loro del male. Tra questi personaggi, certamente i pedofili sono in prima fila. Se sono in famiglia è ancora peggio.
Una mamma deve difendere i propri figli dagli orchi, ma come può farlo se le Istituzioni e le persone che dovrebbero aiutarla sbagliano e di conseguenza ti remano contro?
E’ notizia di qualche giorno fa: un avvocato ha querelato sia una psicologa che un‘ assistente sociale. Grazie alle loro relazioni e il loro giudizio è stato concesso ad un padre, accusato di molestie verso i propri figli, di potere vedere regolarmente il bambino. Lo stesso uomo che è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver abusato dei figli è autorizzato dal Tribunale a frequentarli. Il bambino più piccolo fa capire di non gradire gli incontri con il padre ma gli “operatori del sociale” non riscontrano alcun disagio. La mamma del piccolo si oppone ma viene accusata di “manipolare il figlio”. Se continua a negare arbitrariamente il diritto di visita al padre, si prevede l’allontanamento dalla famiglia. Ecco cosa produce l’uso e in questo caso l’abuso della PAS (la Sindrome da alienazione genitoriale).
La PAS è la stessa sindrome che ha prodotto l’allontanamento “forzoso” del bimbo di Cittadella nell’ottobre 2012. Quelle immagini viste in tv sono impresse nella memoria di chiunque le abbia viste. Ci chiediamo quale danno abbia subito quel povero bambino, “rapito” così brutalmente da scuola e messo in una struttura protetta.
Ci sono casi in cui i figli vengono manipolati e vengono usati per ottenere più soldi o benefici in cause di separazione. Tutti abbiamo amici che hanno divorziato e ci è sicuramente capitato di schierarci con l’uno o con l’altro, a seconda dell’amicizia e dell’affetto che ci legava. In queste situazioni il rischio di strumentalizzazione dei figli è davvero alto. Esistono anche molti casi di tanti, forse troppi genitori (in prevalenza padri, questo è purtroppo un dato di fatto), che non possono vedere i propri figli, a cui vengono negati i diritti di cura e di visita, a causa dell’opposizione del coniuge.
In Italia abbiamo un vuoto legislativo: non sono previste condanne per il reato di impedimento doloso della cura filiale; inoltre le perizie psichiatriche, (a volte create ad hoc), e l’uso smodato in Tribunale della PAS non risolvano né i conflitti tra i genitori divorziati, né tutelino il bene dei minori.
Questo caso è ancora più complesso: il Tribunale dei Minori dovrebbe essere l’istituzione che, vagliate tutte le prove ed esaminate le circostanze specifiche del caso, è tenuta ad emettere una sentenza a tutela dei minori. E oggi le vittime sono senza dubbio alcuno i figli della coppia. Un orco non può essere autorizzato dal Tribunale a frequentare la propria vittima e ad una madre non può essere impedito di difendere i propri figli dal crimine più odioso che un bimbo possa subire.
C’è ancora qualcuno che ascolta veramente i bambini?
Paola Lovera
http://www.ilgiornale.it/news/interni/dramma-padova-847046.html
Un articolo così difficile ma spiegato a regola d’arte. Complimenti Paola!
Grazie Laura. E’ vero: l’argomento era difficile, ma penso che sia doveroso dare tutto il risalto possibile a queste notizie del genere. In difesa dei bambini e delle mamme, tutti devono sapere!