Ultima modifica 4 Gennaio 2016
Piazza Duomo, un normalissimo lunedì sera di metà luglio. Una turista siede all’Autogrill Duomostore e ordina un’insalata. Solo che nella suddetta insalata trova anche una blatta, contorno imprevisto.
Immediata la chiamata alla polizia locale, che trova la blatta incriminata ancora nascosta sotto le foglie verdi. Ancora più immediata l’ispezione dei tecnici Asl che accertano un’infestazione di scarafaggi in atto nel locale e lo chiudono perché venga disinfestato.
Così, ieri l’autogrill Duomostore ha forzatamente chiuso i battenti per tutto il giorno, e sarà solo un’ulteriore accertamento dell’Asl a decretarne la riapertura.
In questi casi la sanzione amministrativa prevista per il mancato rispetto delle normative in materia di igiene degli alimenti oscilla dai 1000 ai 2000 euro.
Ma veramente un locale davanti al Duomo dovrebbe cavarsela con mille euro di multa? E il turismo, dove lo mettiamo?
Neanche nel centro più centro della città, davanti all’edificio simbolo di Milano, i turisti – ma anche i milanesi, ammettiamolo,anche se si è sempre vissuti sotto la Madonnina trovare uno scarafaggio nel piatto fa comunque ugualmente schifo – possono mangiare con uno standard (minimo, oserei dire) di qualità garantita.
Mille, duemila euro di multa e l’Autogrill potrà riaprire. E il danno all’immagine di un’intera città? Basta una multa tutto sommato ridicola a mettere di nuovo a posto le cose?
Dicono che in estate, in strutture vecchie come la Galleria Vittorio Emanuele, non è insolito trovare i locali infestati da blatte. Prego? Nel cuore di Milano si sa che, date l’antichità dei luoghi e il caldo estivo, possono accadere eventi come questo, e nonostante ciò non vengono triplicati i controlli? Visto che siamo a conoscenza di questa situazione che potremmo definire di “potenziale rischio”, i gestori del locale non dovrebbero prestare un’attenzione assoluta per evitare che questi episodi non si ripetano? Alessandra De Gaetano, direttore Operation Autogrill Italia, ha dichiarato che i controlli nel locale erano stati effettuati in maniera regolare, l’ultimo solo pochi giorni fa. E aggiunge che ora verrà fatto un intervento straordinario di manutenzione, visto che quelli “ordinari” evidentemente non sono sufficienti.
Speriamo che ora, sulla scia di questo disgustoso avvenimento, almeno i locali posti nel cuore del turismo della città, triplichino, quadruplichino i controlli d’igiene.
Perché una blatta oggi, una domani, turisti potrebbero decidere che magari non è poi così bello mangiare guardando il Duomo. Sono tante le bellezze italiane, e davanti ad alcune, pensate un p’, si può cenare senza il rischio di fare incontri ravvicinati non graditi.
E i turisti non sono mica scemi, a un’insalata con blatta davanti al Duomo preferiscono comunque un’insalata senza vista, ma anche senza scarafaggi…
Monica Volta