Ultima modifica 22 Ottobre 2019

La scuola è iniziata da poco e noi genitori, un po’ sollevati dalla gestione quotidiana dei bambini, siamo rientrati in piena fase di raccolta informazioni (elezione rappresentante di classe, materiale scolastico, riunioni, fondo cassa, feste, etc.).
Leggiamo tanti articoli e vediamo vignette sui social sulla temuta riattivazione della chat di WhatsApp con lo sfondo della povera rappresentante di classe con in capelli dritti ;-).

Infatti, chi di noi ha 1 o 2 gruppi scuola sa che molto spesso la chat non ci si limita ad un mero passaggio di informazioni, ma diventa una valvola di sfogo per molti genitori.
Un luogo virtuale nel quale riversare le frustrazioni del tran tran quotidiano.
Ed ecco che da un mezzo di grande utilità si trasforma molto spesso in arnese da stalker, dove si sprecano i “saluti “e i “grazie”, si veicolano messaggi vocali che sforano i 2-3 minuti di monologo (con la pretesa poi che vengano ascoltati per intero e conseguente obbligo di risposta). Si usano toni e parole che neanche con il miglior amico con cui si è in confidenza ci si permetterebbe di avere.

Non è sempre così, per fortuna.

Ci sono casi in cui tutto funziona benissimo e l’educazione regna sovrana.
E’ innegabile però che esista anche l’esigenza di tornare a qualcosa di “un po’ meno”.
Così, con lo spirito di chi minaccia di “uscire dal gruppo”, ci si ritrova a cercare delle alternative, funzionali ma, appunto, meno invadenti.

L’App ORA X è una di queste.

È un’applicazione scaricabile gratuitamente da Apple Store e Google Play, ed è stata pensata da mamme per mettersi in relazione ed avere una vera e propria “app di classe” prettamente con funzione informativa.

Senza stalkerarsi insomma.

Come funziona?

Il genitore che ne viene a conoscenza la installa, inserisce il proprio nome e quello del figlio, abbina la scuola e la classe (se non le trova nel menù a tendina può aggiungerli) ed entra in una schermata con i dati della scuola, un codice classe e la lista di chi si è registrato.

Il principio dei social vuole che chi non è a conoscenza del gruppo possa essere invitato, e dall’app questo può essere fatto condividendo il codice classe, facilitando così la registrazione a tutti gli altri genitori che si iscrivono successivamente.

Anche qui, come in WhatsApp, esiste un amministratore che viene chiamato Capogruppo e ha come principali funzioni quelle di confermare gli iscritti, riconoscibili perché hanno il proprio nome abbinato a quello del figlio (mai più mamma di…. ma ogni genitore ha un’identità); inserire gli avvisi, nominare altri capogruppo.

Qual è la differenza rispetto a WhatsApp?

Innanzitutto la forma. Non è una chat a scorrimento, dove ogni argomento può essere superato da un altro fino a perdere l’informazione, ma una piattaforma organizzata con bacheche separate nelle quali è semplice individuare la funzionalità.

Oltre alla Classe c’è la Bacheca, in cui il “Capogruppo” (Insegnante e/o rappresentante di classe) può inserire facilmente gli Avvisi e i Compiti, attivando un sistema di notifiche push sugli smartphone delle famiglie dei bambini che ricevono la notizia in tempo reale e la possono facilmente ritrovare in Bacheca (e non perderla nella cronologia della chat).

Uno strumento molto utile da integrare al Registro Elettronico o per supplirne la mancanza laddove non sia in uso.

C’è la Mensa, dove, per le classi a tempo pieno, è possibile visualizzare il menù del giorno corrente e quello del giorno dopo. Molto utile per organizzare di conseguenza la cena e offrire un’alimentazione equilibrata ai nostri figli.

Qual è il plus di ORA X?

C’è una funzione in più che è quella che ha dato l’idea alle fondatrici, ed è la funzione accompagnamenti concordati, banalmente ORA X.
Cioè la possibilità di richiedere un passaggio (in entrata o in uscita da scuola) in caso di emergenza, quando scatta l’ORA X, ad un altro genitore della classe che si reca allo stesso posto alla stessa ora.
Anche qui la differenza con la chat, che può sembrare immediata, sta nella possibilità di poter seguire la fase di richiesta di passaggio, di poter scegliere in totale autonomia e senza spiegazioni a chi affidare il passaggio secondo le disponibilità, e poi poter “premiare” l’offerente con dei punti stellina utili per il ritiro di premi o sconti con i partner associati.

 

Insomma, ORA X sfrutta le potenzialità della tecnologia, promuovendo una comunicazione unidirezionale consona al ruolo istituzionale della scuola e del rappresentante di classe verso le famiglie.
Tutto questo privilegiando l’importanza delle informazioni piuttosto che le polemiche e gli attacchi generati da un uso improprio del mezzo WhatsApp (che non dimentichiamo, rimane una “chat”, quindi un luogo per “ chiacchiere” tra amici), oltretutto trovando una utility in più che è quella degli accompagnamenti condivisi.

Pronti a provarla?

Sono circa 5000 i genitori che già la utilizzano, concentrati principalmente su Roma, città dalla quale la startup è partita vincendo il bando regionale Innovazione: sostantivo femminile, e l’obiettivo è quello di potenziare questo mezzo implementandolo ed aggiungendo funzionalità per facilitare la vita quotidiana di noi genitori.

E allora chissà se è proprio ORA X l’alternativa che cercavamo?
Per saperlo basta provarla. Fateci sapere o segnalateci altre App simili…

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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