Ultima modifica 5 Novembre 2013

 

stalking1_300Si sente sempre più spesso questo termine: STALKER. Ma qual è l’identikit di questo soggetto?
Lo stalker è un molestatore assillante che genera nella vittima uno stato di ansia e può far temere di subire aggressioni fisiche, esasperazione di una serie infinita di telefonate, messaggi o e-mail.
Non è facile da inquadrare: non è semplice gelosia, ma nemmeno un classico Disturbo Ossessivo Compulsivo.
Le neuroscienze si sono occupate di questo fenomeno, sempre più crescente: le forme distruttive di gelosia sono molto frequenti in alcuni disturbi psicotici, come la schizofrenia, nell’alcolismo, e in alcune malattie neuro-degenerative come l’Alzheimer.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa, ha messo a confronto dati neurobiologici, neurologici e psichiatrici di persone sane con quelli di individui affetti da vari disturbi mentali, e dediti allo stalking. E’ stata scoperta un’anomalia nel funzionamento della corteccia prefrontale, un’area del cervello che fa da collegamento tra quelle in cui nascono le emozioni e quelle in cui si sviluppa il pensiero astratto: consente di conciliare le spinte emotive con la riflessione sulle conseguenze di un’azione impulsiva, portandoci a un comportamento socialmente accettabile. E’ a questo livello che nel cervello dello stalker avviene il primo errore.

La corteccia prefrontale è coinvolta anche nella capacità di riconoscere ed elaborare i sentimenti delle persone che ci circondano, consentendoci di immedesimarci e provare empatia. Qui avviene il secondo errore: un comportamento normale della vittima viene interpretato come un gesto di speciale attenzione, così che un comportamento successivo, finisce per essere visto come un torto verso lo stalker.

Vediamo ora i dati della diffusione dello stalking.
Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Nazionale sullo stalking, il 20 per cento della popolazione, sperimenta nel corso della propria vita un episodio di stalking, e il 75 per cento delle vittime è di sesso femminile.
Per quanto riguarda il rapporto tra stalker e la sua vittima, il 55 per cento dei casi riguarda persone che hanno o hanno avuto una relazione di coppia, il 24 per cento persone che abitano nello stesso condominio, e il 15 per cento soggetti che condividono il posto di lavoro. Nel 5 per cento dei casi lo stalking avviene tra genitori e figli o tra fratelli. Molto rari sono i casi in cui lo stalker prende di mira un estraneo.

La prevenzione sarebbe utilissima, visto che i dati dell’Osservatorio nazionale sullo stalking riportano che oltre il 30 per cento dei molestatori ossessivi è recidivo.

Rosso Limone s.r.l. promuove la Rete Nazionale Antiviolenza, un servizio pubblico atto a fornire ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza, e nei confronti delle vittime di stalking. Telefonando al numero gratuito 1522, è possibile ricevere una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati, attivi a livello locale, in tutto il territorio nazionale, con la garanzia dell’anonimato.

Dott.ssa Monica Cappello

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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