Ultima modifica 18 Luglio 2018
Se non li conoscete ancora, loro sono tre simpatici animaletti.
Pipì è un orsetto lavatore, Pupù è un uccellino paffutello (cosa vi stavate immaginando?) e Rosmarina è una coniglietta, la più grande dei tre.
Loro sono i protagonisti de “Il mistero delle note rapite”.
Prodotto da Aliante, Paul Thiltges Distributions, Millimages, in collaborazione con RAI Ficiton, distribuito da Bolero Film e saranno nelle sale a partire da giovedì 16 novembre.
Qualcuno li avrà già visti nella serie televisiva del regista Enzo D’Alò (lo stesso de “La gabbianella e il gatto”), andata in onda prima su Raitre e successivamente su Rai Yoyo.
Questo però non è uno spin off, come spesso accade, per lanciare la serie, ma al contrario, è un cartone della durata di 82 minuti, con una trama a se stante.
Viene definito dal regista un “musical picaresco”, un cartone d’animazione, con disegni e musiche che evidenziano l’obiettivo dell’autore. Avvicinare i bambini alla musica classica, adattata ovviamente ad un linguaggio per i più piccoli.
Noi lo abbiamo visto in anteprima per potervelo raccontare.
La trama è abbastanza semplice.
Qualcuno ha rubato le note musicali della partitura composta per il Grande Concerto di Ferragosto. I nostri tre protagonisti si impegneranno nella ricerca delle note pur non avendo nessun indizio.
L’unica cosa che sanno (che è stata detta loro dalla voce narrante, alias Giancarlo Giannini) è che le note hanno vita propria e sono attirate dalla musica.
Per questo motivo decidono di rappresentare tre grandi opere classiche con l’aiuto degli animali del bosco, nella speranza di ritrovare le note.
I disegni di Anna Laura Cantone sono spettacolari e attirano l’attenzione di chi guarda.
Caratteristica non comune nei cartoni che siamo abituati a vedere.
Dettagli studiati a fondo per creare personaggi unici nel loro genere, pure i loro grandi occhioni e i nasi spropositati fanno parte dell’intento accattivante della disegnatrice.
La musica è la vera protagonista di questo film.
Il compositore e musicista Daniele Di Gregorio ha orgogliosamente portato sulla scena di un cartone tre opere classiche come “L’Italiana in Algeri” di Rossini, il “Don Quichotte” di Massenet e “Lo Schiaccianoci”di Tchaikovsky, aggiungendovi sue musiche originali.
Spaventometro 0!!
Nessuna scena paurosa o che possa turbare gli animi dei bimbi, ma dal mio punto di vista di mamma di un bimbo di tre anni e mezzo questo film non è prettamente indicato per tutte le fasce d’età.
Immagino anche che se fossi andata con mio figlio ce ne saremmo andati via dopo poco.
La fascia ideale per i piccoli spettatori sarebbe, a mio parere (il regista idealmente lo propone per i bimbi dai 4 anni) dai 7 anni in su e vi spiego anche perché.
In sala era presente una delegazione di una trentina di bimbi di seconda elementare, ed essendo io seduta in mezzo a loro non ho perso occasione per chiedere direttamente cosa ne pensassero.
Non ci sono grandi momenti di ilarità, la trama è priva di suspense, nonostante sia considerato un giallo per bambini; sicuramente strappano qualche sorriso l’astuzia e la furbizia di Rosmarina. Ad un certo punto della proiezione (neanche a metà), qualcuno tra i bambini comincia ad alzarsi dalle poltrone (chi per andare in bagno, chi per chiedere l’acqua e insomma conosciamo le altre mille richieste!!), qualcuno comincia pure a chiacchierare, non sembrano essere molto accattivati dal cartone e forse per loro sta durando troppo.
In effetti, è uno stile nuovo per molti che non si sono mai approcciati a questo genere musicale e i dialoghi in rima a volte possono apparire eccessivi.
Molto appropriata e coinvolgente la voce di Francesco Pannofino che interpreta egregiamente più personaggi nel cartone, in particolar modo azzeccatissimo per Mustafà. Del resto non è la trama avvincente che tiene incollati allo schermo ma proprio la musica, che risulta essere lo strumento vincente per tutti i mali… e non dico altro!
Non amate gli spoiler, giusto? Ma per avere un assaggio eccovi il trailer ufficiale.