Ultima modifica 14 Gennaio 2019
Oggi parliamo di circoncisione. L’argomento è delicato, e noi oggi vorremo cercare, altrettanto delicatamente, di fornire informazioni più chiare possibili a quelle mamme che si chiedono cosa sia questa pratica, per noi occidentali abbastanza inusuale.
La circoncisione è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione totale o parziale del prepuzio. La parte di pelle mobile che riveste la testa dell’organo maschile (il glande).
Nel mondo occidentale è una pratica strettamente riservata a soggetti con patologie dell’apparato riproduttivo, mentre è una metodica molto diffusa tra ebrei e alcune popolazioni africane e musulmane.
In genere infatti non ci sono molti bambini circoncisi in Italia e nel resto d’Europa.
Ma fuori da Israele, nelle comunità ebraiche italiane e occidentali, la circoncisione è una prassi abbastanza comune. Anche negli Stati Uniti (seconda patria della nostra Renata), dove queste comunità sono numerose, la circoncisione continua a essere praticata a bimbi di età preadolescenziale.
Il Brit Milah infatti è un rito che risale ad Abramo, che circoncise il figlio Isacco a 8 giorni. Oggi viene praticata all’ottavo anno di età.
In Italia una legge del 1989 stabilisce libertà di pratica religiosa alle comunità ebraiche.
Dal punto di vista sanitario invece è lasciata autonomia regionale per includere o meno nei livelli essenziali di assistenza la pratica di circoncisione rituale maschile (CRM) .Il ministero della Salute raccomanda però che gli interventi di CRM vengano effettuati seguendo protocolli igienico-sanitari standard.
La circoncisione “non rituale” resta invece un metodo per ridurre l’incidenza di infezioni del glande e di patologie neoplastiche alla testa del pene.
Patologie di cui non soffrono quasi per niente le popolazioni ebraiche per ovvi motivi sopra esposti.
Anche l’incidenza di virus da Hiv è molto più raro in questa fetta di popolazione, sebbene ancora non è chiaro il meccanismo per cui il fenomeno si verifichi. In ogni caso la riduzione di tale rischio ha incoraggiato a inserire la circoncisione nei programmi di prevenzione in alcuni paesi africani ad alta incidenza di Hiv.
Per quel che riguarda le infezioni da contatto virali e batteriche la circoncisione però non ha alcun effetto benefico.
La circoncisione per esigenze mediche fa sì che in Italia questo intervento sia più comune negli adulti che nei bambini.
Quando è necessaria la circoncisione.
L’intervento di circoncisione è indicato in casi di prepuzio stretto o non retrattile (fimosi), e soprattutto quando altri tipi di trattamenti topici (crema al cortisone) non hanno fatto effetto.
La fimosi porta dolore durante una erezione e in alcuni casi ostacola persino il passaggio dell’urina.
La parafimosi invece è un disturbo che porta il prepuzio a non riuscire a tornare nella posizione originale dopo la ritrazione, causando gonfiore e dolore.
Infezioni a prepuzio e glande possono essere segnali di balanite e balanite xerotica.
Condizioni che possono indicare la circoncisione come necessaria.
Ovviamente gli specialisti decideranno per questo intervento quando altri trattamenti non sono stati risolutivi.
Nella crescita di un bambino è normale che il prepuzio non si retragga durante il primo periodo di vita. Intorno ai 2 anni questo però in genere si separa dalla testa del pene in modo fisiologico. Tale separazione si conclude intorno ai 5 anni.
In alcuni casi questo non avviene, ma non sempre per cause patologiche. Succede che in adolescenza il pene non sia ancora “mobile”, ma questo non deve preoccupare.
E soprattutto non deve invitare nessuno a usare metodi forzosi per indurre il distacco, poiché le conseguenze possono essere dannose, o dolorose.
L’intervento di circoncisione
La circoncisione dovrà essere effettuata da urologi o chirurghi plastici.
In genere si effettua in regime di day hospital.
Negli adulti è sufficiente una anestesia locale, mentre i bambini in genere vengono anestetizzati totalmente.
L’intervento prevede la rimozione chirurgica della pelle che riveste il glande per mezzo di bisturi o laser. Dura circa 1 ora, ma questo tempo dipende dalle condizioni fisiche del soggetto.
I punti di sutura cadono da soli in 7/10 giorni. Periodo durante il quale è necessario astenersi da sforzi, sport o pratiche sessuali.
Convalescenza
La convalescenza dura circa 10 giorni, dopo i quali si potrà riprendere la normale vita di tutti i giorni. È indicata però un’astensione dai rapporti sessuali per circa un mese.
La visita di controllo in genere viene fissata al termine di tale periodo.
I primi giorni dopo l’intervento, come sempre, la parte risulterà gonfia e dolorante, fastidi che possono essere tenuti sotto controllo con analgesici o antinfiammatori normali (paracetamolo o ibuprofene).
Alcuni sintomi persistenti come febbre, rossore, sanguinamento o dolore pulsante sono invece da riportare allo specialista.
Il medico potrà anche consigliare di indossare biancheria in cotone, o applicazioni di vaselina per evitare che i tessuti si attacchino alla parte operata.
La minzione però non dovrebbe risultare fastidiosa.
I rischi dovuti a questo intervento sono relativamente bassi, grazie alle sempre più moderne tecniche ospedaliere e alle migliori condizioni igienico-sanitarie dei paesi.
Possibili ma rare complicanze possono essere permanente riduzione di sensibilità del glande, necessità di rimozione dei punti o (raro) secondo intervento.
Al contrario, una maggiore sensibilità del glande, per alcuni giorni dopo l’intervento, è un fastidio normale post-operatorio. Sensazione che sparirà in poco tempo.
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Fonte foto: babycenter.com