Ultima modifica 19 Dicembre 2015
È l’amore che fa muovere il mondo, l’ho sempre pensato ed oggi più che mai ne sono convinta.
L’amore che nasce nel cuore e non nella pancia, l’amore che colma ogni nostro pensiero anche quando il centro di quell’amore non vuole farsi amare. Perché arriva prima o poi il momento del distacco, della contestazione ad ogni tua parola, dell’opposizione a tutto e tutti, arriva come un temporale a ciel sereno e si chiama adolescenza.
Essere adolescenti non è facile per nessuno ed essere un adolescente con un’adozione sulle spalle non è affatto facile. Una persona adottata si porta dietro una valigia con un peso a volte talmente grosso che il dolore può diventare un buco nero nel cuore dove tutto viene risucchiato anche quell’amore che questi nuovi genitori cercano di dimostrare in tutti i modi. Perché i genitori adottivi, specie quelli di “ultima generazione” come li definisco io, di amore da dare ne hanno tanto.
Sono genitori che non si arrendono difronte alle difficoltà, che si mettono continuamente in discussione, che cercano aiuto nelle situazioni difficili tenacemente, strenuamente bussano ad ogni porta solo per cercare di capire questi figli così arrabbiati con il mondo e con la vita che giusta con loro certo non è stata.
“Hanno il sogno di far sentire i ragazzi adottati meno soli, più compresi e meglio aiutati, in primo luogo da quelle stesse persone che a volte sfidano con tanta rabbia: i loro genitori adottivi.” Come ben spiega Anna Genni Miliotti nell’ultimo libro “Adolescenti e Adottati. Maneggiare con cura”, un libro illuminante, almeno per me che ne ho due di figli in preadolescenza e comincio a vivere le prime grandi battaglie con loro.
Un libro dove vengono spiegati, almeno in parte, i meccanismi che si possono innescare con l’arrivo della pubertà. Mi sono posta il dubbio se, in fondo, i problemi che presentano i nostri figli sono poi uguali ai problemi dei ragazzi biologici. Mi sono domandata se, ad ogni difficoltà metto come ragione, causa o scusante l’adozione che hanno “subito”.
Quanti dei problemi sono propri dei ragazzi adottivi e quanti sono comuni a tutti gli adolescenti?
So che sicuramente è errato riportare tutti i problemi che accompagnano i nostri figli a “problemi dell’adolescenza”. Spesso, nei nostri ragazzi, quelli che sembrano solo disagi da adolescenti nascono da radici più profonde e che hanno a che fare con il loro vissuto. È assolutamente necessario non chiedere aiuto prima che sia troppo tardi. Chiedere aiuto ai servizi, chiedere aiuto alla scuola, chiedere aiuto alle persone che vi circondano perché nessun aiuto sarà mai troppo.
Intanto che lotto con i miei amati adolescenti, e vi assicuro che a volte è dura, molto dura, mi cullo con le parole scritte da una neo mamma adottiva. Una dichiarazione d’amore per la propria figlia che è sgorgata dal cuore e che noi genitori adottivi “datati” dovremmo rileggere nei momenti di fatica perché è da lì che siamo partiti tutti noi….dal cuore.
“Non sei uscita dal mio grembo
ma il mio cuore non lo sa
perché le mie viscere gridano il tuo nome
e hanno continua nostalgia di te.
Non sei sangue del mio sangue
ma al mio cuore non importa
perché ogni giorno
e ogni notte
il tuo respiro si intreccia col mio,
le tue paure sono raccolte nei miei abbracci,
le tue risate riecheggiano nei miei sogni,
le tue lacrime si mescolano alla mia pelle.
A volte penso
a colei che ti ha fatto nascere,
e con stupore realizzo
che agli occhi di molti
Tu non sei figlia,
non sei veramente “mia”.
Ma tu,
almeno tu,
sappilo mia stella,
se ti avessi partorito mille volte
non sarei la tua mamma
più di quanto sono,
non potrei amarti più di quanto infinitamente ti amo.”