Ultima modifica 7 Agosto 2019
Il libro che vi racconto oggi è perfetto da leggere al mare in spiaggia!
Come? Cosa? di Fabian Negrin edito Orecchio Acerbo si svolge al mare.
Più precisamente in un villaggio di pescatori.
La storia è molto molto semplice, sulla falsa riga del telefono senza fili, la rende unica e divertentissima da leggere mettendo in scena ogni pagina.
Un uomo parte per la pesca sulla sua barca, ma mentre si allontana grida alla moglie sul molo cosa vuole per cena: purè di patate.
Semplice.
Peccato che ci sia un po’ di vento e le parole si perdano nel soffio. La moglie capisce tutt’altro e comunica al figlioletto di andare a comprare le uova per due grandi frittate.
Ad ogni pagina il vento soffia più forte, Negrin ci fa passare attraverso tutti i tipi di vento in un crescendo sempre più rumoroso e proprio questo frastuono impedisce ad ogni persona di capire che cosa serve al ragazzino che sta cercando la cena per il padre.
Allora accompagnamo il bambino dal ciabattino, in un negozio di giocattoli, in fondo al mare, persino dentro una balena e dai pirati, cercando ciabatte slacciate, vele ammainate, maghi dalle braccia alate … e il vento sbuffa, impazza, turbina, urla … fino a che il vento si arresta proprio in un campo di patate per tornare all’iniziale purè di patate.
Il vento soffia così forte che ad ogni pagina si porta via personaggi, scenari, oggetti.
Si percepisce lo sforzo che tutti fanno per camminare o tenersi il cappello; vengono interrotti persino i pirati in un mare burrascoso … il bambino in tutto questo cercare, però, non è minimamente spaventato dal vento.
Si aggrappa felice a tutto ciò che trova, con gli adulti che continuano a ripetere Come? Cosa? alla ricerca di ciò che hanno capito, lo sguardo del bambino sembra dire: so benissimo che state sbagliando tutto, ma è davvero troppo divertente questo gioco degli equivoci!
Nella lettura coi miei figli ci entusiasmiamo sempre molto a far sbatacchiare le pagine, chiederci urlando COME?? COSA?? e poi naturalmente parte la nostra versione della storia con parole inventate e grandi risate!
Già che siete in spiaggia provate anche voi sfruttando il rumore del mare, magari in un giorno di vento, a leggere questo albo breve ma dai disegni stupendi, ricchi di dettagli, giocato in prospettiva, una storia veramente banale a pensarci, ma vecchia come il mondo: ai bambini piace sempre sentir sbagliare le parole dagli adulti!
Ormai l’avrete capito, per me la lettura dovrebbe tendere sempre al gioco, alla personalizzazione al prendere spunto dalla storia, dai disegni, per tirare fuori qualcosa di personale anche a costo di snaturare il senso dell’albo.
Leggere significa imparare e si impara facendo, mettendoci nel nostro, lasciando che vengano toccati tasti del tutto personali.