Ultima modifica 28 Luglio 2024
Il 3 luglio 2024, nella Sala del Senato dedicata ai Caduti di Nassirya, si è tenuta la Sesta Edizione della Conferenza organizzata dalla Fondazione CESVI.
Durante l’evento, CESVI ha presentato l’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia.
In particolare il focus ha riguardato proprio il ruolo del linguaggio e la violenza verbale.
“Il maltrattamento all’infanzia è un grave problema sociale, che ha conseguenze negative sulla salute fisica e mentale di chi viene maltrattato sia nel breve sia nel lungo periodo, ma anche su tutta la comunità” dichiara Stefano Piziali, direttore generale di CESVI.
Ma come si può contrastare il maltrattamento all’infanzia?
Da quanto è emerso durante la Conferenza, istituzioni, organizzazioni e servizi territoriali dovrebbero agire insieme per garantire servizi che aiutino a diminuire i rischi nei diversi territori, e per prevenirne il problema.
L’Università riveste un ruolo cruciale nella formazione di professionisti del linguaggio, intendendo non soltanto i nuovi docenti iscritti regolarmente ai corsi formativi, ma anche vecchi docenti, i quali dovrebbero costantemente aggiornarsi.
La ricerca deve essere assolutamente consapevole della necessità di rieducare la comunità educante.
Gentilezza, empatia, cura si presentano come parole di grande peso, come fondamenta che il bambino stesso potrebbe ritrasmettere al mondo.
LA PAROLA SI PONE COME CHIAVE DI LETTURA.
Cosa emerge dal Rapporto presentato durante la Conferenza CESVI?
Emerge sicuramente una disuguaglia territoriale e l’importanza di misurarne i fenomeni per poter apportare un significativo cambiamento.
Il rapporto presentato è basato su 64 indicatori classificati rispetto a sei diverse capacità:
- Capacità di cura di sé e degli altri
- Capacità di vivere una vita sana
- Capacità di vivere una vita sicura
- Capacità di acquisire conoscenza e sapere
- Capacità di lavorare
- Capacità di accedere a risorse e servizi
Queste sei capacità non solo sono utili a raggruppare i 64 indicatori individuati per la raccolta dei dati relativi il servizio pubblico e i rischi vissuti e presenti nel territorio.
Le sei capacità servono a far emergere come il territorio risponde e reagisce a tali rischi.
I dati raccolti permettono di misurare e tracciare la linea di azione, di formare professionisti, sensibilizzare e attuare un cambiamento, monitorare.
MALTRATTAMENTO E ABUSO INFANTILE
Nel momento in cui viene utilizzata l’espressione “maltrattamento infantile” si fa riferimento a forme di abuso e trascuratezza nei confronti di individui con meno di 18 anni.
Esistono diverse forme di abuso: fisico, sessuale, psicologico, di trascuratezza, emotivo e verbale.
Fra tutte le varie forme di abuso, quello emotivo e verbale è sicuramente il più diffuso.
Le conseguenze non riguardano solo il soggetto maltrattato, ma andranno ad avere delle ripercussioni anche sul resto degli individui con cui quello stesso soggetto andrà ad interagire e con il quale andrà a relazionarsi.
L’esistenza del soggetto maltrattato sarà accompagnata da tristezza, depressione, insicurezza e umiliazione.
Questo non solo svilupperà in lui/lei una bassa autostima, ma anche una maggiore aggressività e disturbi della personalità.
L’abuso:
- riduce le capacità cognitive e del linguaggio;
- genera un ritardo nel linguaggio dei bambini dai 0 ai 6 anni;
- una maggiore aggressività verbale inconsapevole dopo i 10 anni.
CONCLUSIONI
Nella nuova edizione dell’Indice il linguaggio non è soltanto uno strumento di abuso, ma può e deve assolutamente essere anche e soprattutto uno strumento di cura, contrasto e rinforzo.
Una comunicazione positiva da parte degli adulti è di fondamentale importanza ed aiuta a promuovere un’idea positiva di sé stessi e a sviluppare una maggiore sicurezza emotiva.
L’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia in Italia, redatto dalle ricercatrici di CESVI Giovanna Badalassi e Federica Gentile, è stato presentato a Roma, alla presenza di Stefano Piziali, del Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, del Consigliere del Ministro Dell’Università, della Ricerca e dell’Alta formazione artistica, Alessandra Gallone, della ricercatrice Badalassi, della Presidente del Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia (CISMAI), Marianna Giordano.