Ultima modifica 21 Aprile 2021

Ma non eravamo noi uomini a fare branco in 5 minuti?

Le donne, quando si riproducono, entrano in un nuovo mondo, smettono di farsi la radiografia a vicenda e sotto la tacita regola che non si commentano mai le condizioni della messa in piega, che fanno? Si alleano, si organizzano, si scambiano informazioni, mettono in piedi siti tipo quello li come si chiama… ah, ecco, sì: Le Nuove Mamme.

nuovi papà

Gli uomini? Cosa succede quando diventano padri?

Non cambia mica molto nel loro rapporto di gruppo… Qualche lamentela, qualche sbadiglio in più e qualche disquisizione sull’orribile station wagon che hanno dovuto comprare. Punto.

Avete mai fatto delle domande sui primi mesi di vita ad un uomo?
Vogliamo parlare delle immani fesserie che si ricevono come risposta?

Sapete che c’è?
Che le donne cambiano, diventano subito mamme, gli uomini no.

Sotto sotto si incazzano & arrabattano per riavere indietro la “vecchia” moglie, trasformandosi in cacciatori solitari che si scontrano con la tribù che allatta.
L’uomo ‘sto pargolo deve vederlo crescere in fretta.
Fin quando non cammina, diciamocelo, rompe pure un poco il botolo.
Glielo compriamo o no un girello, un triciclo elettrico, qualsiasi aggeggio lo faccia deambulare velocemente verso la crescita?

Ma forse tutto questo è giusto, no?
L’uomo è il padre e il suo ruolo è ben definito, no? No, non più.

Perdonate la mia ignoranza ma io quando sento parlare di codici affettivi mi sento più circondato da Scientology che da Freud.
Davvero dobbiamo entrare in gioco per traghettare l’infante verso la società? Assurgere il ruolo di un novello Caronte del distacco dalla madre? La società cosa diamine vuole da noi? Per quanto mi riguarda, l’unico distacco che ho eseguito è stato il taglio del cordone, di altri non ne avverto il bisogno.

Sentite dottoroni miei, facciamo così: comprate tutti insieme una pagina sulla Gazzetta dello Sport e metteteci bene per iscritto cosa dobbiamo fare, perché qui non si capisce cosa dobbiamo diventare o cosa dobbiamo tornare ad essere. Sì ai nuovi papà perché sono più presenti, ma non troppo, perché altrimenti li chiamano mammi.
Sì, l’ho letto proprio qui: Non chiamiamoli MAMMI  per favore!

Il ruolo è mio e me lo gestisco io – tiè utero!

Capisco che il ruolo di madre sia in evoluzione, ma la nostra società ci mette nella condizione di essere padri evoluti? Difficile quando non si ha il tempo per instaurare un rapporto profondo, quando “il branco” agisce diversamente.

Dovremmo fare tesoro di quello che vediamo nel campo femminile e dedicarci a costruire dentro di noi l’idea: siamo la generazione dei nuovi papà, non si è mai visto nulla di simile.
I dati parlano chiaro sulla nostra presenza nei corsi, in sala parto e nei parchi a spingere carrozzine.

Non mi piace che in questa evoluzione ci siano delle regole dettate da terzi. Non fare proprie le informazioni a 360 gradi sulla crescita di un figlio è come dire che a scuola sia inutile studiare gli antichi romani perché tanto si vive nel presente. Esiste invece una pericolosa macchina del tempo, quella dell’ignoranza, che può renderci anacronistici, nocivi e passivi passeggeri di questo nuovo tempo.

Vedo e leggo passione vera nei nuovi papà che si sono scrollati di dosso la colpa di essere uomini.

Come canta Lorenzo: “Capitano c’è terra all’orizzonte ma non c’è sulle carte, forse ci sarà brava gente che sa stare al mondo senza qualche colpa da espiare… E’ questa la vita che sognavo da bambino: un po’ di Apocalisse, un po’ di Topolino, è questa la vita che sognavo da bambino. Un po’ di Hello Kitty e un po’ di Tarantino.”

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

1 COMMENT

  1. Leggo questo post solo ora, ma commento ugualmente 🙂 La funzione dei padri-caronte non e’ nient’altro quella di facilitare il distacco del bimbo dalla mamma, con la quale fino a quel momento ha sperimentato una necessaria simbiosi. Anche solo portarlo al parco nel marsupietto (per citare il tuo ultimo bel post!) aiuta il bimbo a vedere il mondo con gli occhi del papa’, e il papa’ a relazionarsi col piccolo in un modo assolutamente personale e diverso da quello della mamma. Tutto qua. Nessun segreto 😉

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