Ultima modifica 21 Maggio 2018
Non credo esista ricordo più nitido nella memoria di una mamma dell’istante esatto in cui hai smesso di sentirlo dentro di te muoversi, e hai sentito il suo primo respiro senza il tuo aiuto. Lo puoi vedere, toccare. E’ li. Fra le tue braccia.
E’ finito il tempo in cui si immaginava, si sognava. Ora è li. E lo vedi crescere ogni momento.
Ti guarda e ti chiedi sorpresa…
Ma come può essere tutto in un esserino così piccolo?
Lo avevo tanto atteso e desiderato.
Perché ora mi fa anche tanta paura?
Perché sento tutta questa responsabilità e anzi…Questa forte sensazione che non ce la posso fare ? L’ho sentita forte e all’inizio mi ha schiacciato. Solo dopo aver pianto fino a non sentire più gli occhi ed aver tanto lavorato su di me ho dovuto accettare un’idea tanto semplice a chi non lo ha mai provato questo subdolo e doloroso sentimento della depressione post-partum. L’idea che c’era tanto amore in me. Ora lo potevo stringere fra le braccia. E dovevo accettare l’idea che, sì ne sono responsabile. E che si. Sbaglierò.
Sembra così banale vero? Alla fine è facile dire “ma certo tutti sbagliamo “. Si ma se sbaglio su di me ok. Ma chi mi da il diritto di essere così arrogante da sbagliare sulla pelle di mio figlio?
Ma devi andare avanti. E il tempo passa. E i dubbi diventano tanti, ancora di più. Ma ti senti anche un po’ più sicura.
Ma eccolo. Ora parla. Lo vedo crescere e fare tante cose nuove.
E i suoi dubbi e le sue domande? A quelle si è mai pronti? Ai suoi piccoli o grandi dolori? Sai che lo ami. Ma sapevi anche davvero di avere tanta forza per superare l’ansia se non sta bene? Sapevi davvero di sentire tanta rabbia se qualcuno lo ferisce?
Sapevi davvero o speravi soltanto di averlo dentro di te ?
E vogliamo parlare del fatto che dopo tutti i dubbi, le ansie, le gioie immense e l’amore.
Quello che più ti rende mamma davvero, quello che tutti si aspettano e che tu sai essere giusto.
E’ quello che più ti sembra anche profondamente ingiusto?
Lasciarlo andare. Lasciarlo crescere.
No.. Di più. Fare di tutto per spingerlo a volare. Lontano in alto e da solo. Ma se prima respirava dentro di me ora posso davvero lasciarlo? Sarò in grado di farlo nascondendone il dolore per riuscire a gioirne? Quante volte ce lo siamo chiesto.
Sembra già tanto gestirla diciamola sta’ cosa.
Poi pensi di aver imparato un minimo a gestirla dopo 11 anni ma in realtà si ripresenta sempre. E ho capito che non smetterà mai. E che la vera accettazione dell’essere mamma al meglio che posso è capire proprio questo. Mi sentirò sempre così. Responsabile. Felicemente responsabile. Orgogliosamente imperfetta. Serenamente dubbiosa. E certa.
Che farò sempre del mio meglio. E un po’ di più.
il mio “bambino” fra due giorni diventerà maggiorenne. Non solo, fra pochissimo, alla fine dell’estate, lo vedrò volare verso il suo futuro: dovrà mettere a frutto i miei insegnamenti e volare da solo con le proprie ali. E pur chiedendomi: ce la farà? So che invece la vera domanda è: ce la farò IO?