Ultima modifica 21 Maggio 2018
“In America lo sai che i coccodrilli vengon fuori dalla doccia … e le informazioni meteo sono prese pari pari dalla Bibbia? non dirmi che non ci sei stata mai, che non vorresti esserci nata mai…”
Mi sarebbe piaciuto! Ogni tanto ci ho fantasticato, ma “preferisco rimanere sempre qua, nella provincia, denuclearizzata, a 6 km di curve dalla vita … e dire a tutti che sto bene, sto benissimo!”
Va be’, non esageriamo, basterà un “STO BENE!”
Potevo scegliere di vivere altrove; potevo scegliere di partire per l’America e provare a vivere lì (anche se il mio inglese somiglia alla lingua parlata da Totò e Peppino in gita a Milano! Quindi dubito che ce l’avrei fatta!!!); potevo scegliere una gran bella città sul mare o un paesino sui monti, una città d’arte, o un borgo medioevale dell’entroterra, che ha il suo punto di forza nella famosa sagra del fagiolo! Ma io ho scelto di stare qui!
“Qui” è un Comune della provincia di Salerno, “denuclearizzato, a 6 km di curve dalla vita”, non è l’America, e non è una città d’arte, tantomeno un borgo medioevale; non ha la sagra del fagiolo (ma la festa della mozzarella di bufala campana, e scusate se è poco!); devi farti 13 km se vuoi andare al mare e solo qualcuno in più se vuoi respirare aria di montagna, ed è, in poche parole, CASA MIA!
La mia giusta misura (non senza compromessi), di essere umano che è donna, è lavoratrice ed è soprattutto mamma.
Nel mio “qui” non devi uscire di casa quasi due ore prima per andare a lavoro! Non devi guidare come una spericolata nel traffico, perché sei rimasta in coda sulla tangenziale 50 minuti e fai tardi alla prima recita di tua figlia, e non rischi di parcheggiare in terza fila o a 3 km di distanza! Se vuoi portare la piccola dai nonni e la macchina non parte, non devi prendere 2 o 3 linee di metropolitana (non ce ne sta manco una!!), fai 4 passi a piedi (che fa sempre bene!), e non devi ingaggiare un investigatore privato per scoprire i lati oscuri della vita segreta della maestra d’asilo di tua figlia (se ti dice male, e non l’hai mai vista, basta chiedere in giro, che qualche breve cv di 7 o 8 pagine esce sicuro!!).
Nel mio “qui”, per incontrare gli amici basta organizzarsi con qualche minuto di anticipo e un posticino per un buon bicchiere di vino lo raggiungi anche in 5 minuti!
Manca di vita mondana, di grossi impianti sportivi, grandi teatri, o forti realtà commerciali, è vero… ma in poco più di 20 minuti raggiungi qualche localino niente male, vai a cavallo, a teatro e a fare shopping senza invidiare le vetrine di via Condotti.
Nel mio “qui”, col tempo che un romano impiega per andare da un capo all’altro della sua città all’ora di punta, ci arrivi proprio a Roma!
Il mio “qui” merita una medaglia! Che ovviamente, però, ha due facce.
E l’altra, quella meno felice, quella che (ogni tanto) mi fa venir voglia di andarci sul serio, in America, è la totale mancanza di “mammismo”! Non di servizi alle mamme, insieme ai caseifici ci sono un numero soddisfacente (quanto basta, insomma) di ludoteche, asili, ovvero tutto ciò che solitamente trovi in un qualunque Comune, più o meno attrezzato, del mezzogiorno, con circa 40.000 abitanti (mica pochini, dai!).
Ma se io volessi mangiare una meravigliosa mozzarella di bufala per antipasto, seguita da una magnifica pizza col cornicione ripieno di ricotta (mica la fanno questa in America!!!), e volessi farlo in un localino carino, chic, ma a misura di bimbo, che permettesse a mia figlia di muoversi in un o spazio più o meno sicuro, diciamo “ludico”, e senza tirarsi via le tovaglie degli altri poveri commensali che ti guardano manco avessi portato un elefante in una vetreria, non posso! Nel mio “qui” non c’è un posto così! Se volessi andare a fare shopping, e cambiare il pannolino alla mia bimba mentre mi trovo lontano da casa, non potrei! Non esiste un solo negozio, compresi quelli di articoli per bambini, che abbia una zona predisposta per una tale operazione.
Se la domenica pomeriggio, in pieno inverno, e col brutto tempo, volessi fare qualcosa con mia figlia, che non sia starmene a casa, non potrei.
Dei circa 40.000 abitanti, una, dico una sola donna e mamma, che avesse pensato a qualcosa di “mammesco”, che non sia una ludoteca o un parco giochi!A chi se lo chiedesse: si, IO! Ma ci sto ancora pensando, e prima o poi riuscirò a combinarne una!
In ogni caso, se nel mio “qui” decise di fermarsi pure Cristo, perché io non avrei dovuto provare a viverci?
Del resto, EBOLI E’ CASA MIA!
Leida Leg