Parto dalla notizia della gattina in attesa di processo a Chiavari…..si, proprio un processo vero e proprio, processo per sfratto daun condominio dove vive da più di vent’anni. La storia è più o meno questa: la gattina vive da quasi 20 anni in questo condominio in via Castagnola a Chiavari, un giorno arriva una signora a vivere nel condominio e decide che Micia deve andarsene. Nasce un iniziale, semplice litigio durante le riunioni condominiali, una successiva richiesta di sfratto che finisce niente meno che in tribunale, una mobilitazione a sostegno di “Micia”, un nutrito gruppo suFacebook chiamato “Micia non si sfratta”, e viene dato il via anche a una petizione online che ho prontamente firmato.
La petizione è stata creata a sostegno di Micia e dei condomini di Via Castagnola a Chiavari che non vogliono che la gattona sia sfrattata – si legge – Micia vive qui da 20 anni in una rientranza del portone del condominio dove ha la sua cuccia e il suo territorio. Micia ormai si può considerare una ‘condomina’ a tutti gli effetti e ha il diritto di continuare a viverci nonostante una ‘gentile signora’ che abita nello stabile, da meno tempo di Micia, la voglia cacciare”.
L’udienza per lo sfratto avrà luogo il 18 giugno presso il Tribunale di Chiavari tra l’avvocato dei condomini pro gattona e l’avvocato della signora.
Da questo nasce una domanda: ma che avrà fatto mai questa anziana gattina all’inquilina del condominio? Soffre di allergia al pelo del gatto e di una allergia così violenta che ogni volta che si avvicina al portone comincia a starnutire talmente tanto da non riuscire a proseguire ed allontanarsi dalla fonte del disturbo?
Oppure i gatti le provocano una intollerabile fobia tanto da non riuscire proprio ad uscire di casa?
Le sarà andata in mezzo ai piedi rischiando di farla cadere?
Guardate, non lo riesco proprio a capire.
Da animalista convinta quale sono, non riesco proprio a comprendere cosa possa turbare la signora al punto di intentare una causa contro una gatta e da persona logica spero proprio che non possa vincerla. Sono sempre più stupita di come certa gente riesca a tirare fuori il peggio di sé nei confronti di un animale e anteporre i propri egoistici interessi per fare del male a esseri indifesi. Si moltiplicano i casi, probabilmente perchè i network fanno da cassa di risonanza, di animali picchiati, torturati o uccisi ma anche malcurati, malnutriti e maltrattati.
Cani ritrovati nei cassonetti rinchiusi in sacchetti magri da far paura, cuccioli buttati dentro i fiumi, gatti torturati con il fuoco o impiccati ad alberi….girate un poco su facebook e ne vedrete di tutti i colori. Ora, non tutti saranno degli impallinati con i diritti degli animali come me, ma credo che la frase di Gandhi : “la grandezza di una nazione ed il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui essa tratta gli animali” debba tornare ad essere di grande attualità.
Penso che il rispetto per gli animali debba essere insegnato a scuola. Sono anche convinta che un bambino che cresce avendo al proprio fianco un animale diventi un bambino più responsabile e sensibile perché impara a rapportarsi con un essere vivente diverso da sé, adattandosi alle sue esigenze e riversando il proprio amore verso un altro essere.
È anche vero però che i tamtam sui social permettono una soluzione positiva di molti casi; penso a Tao, il cane di Palermo ritrovato in un cassonetto in fin di vita e tornato ad essere un magnifico setter con l’aiuto di LIDA della sezione di Palermo e da quando è affiancato dalla sua nuova padrona, a Vita che ha lottato per molti mesi per sopravvivere dopo essere stata abbandonata in fin di vita (appunto) e che adesso gioca ed accudisce cuccioli, amorevolmente seguita dalla LIDAdella sezione di Patti (per fortuna che esistono) in attesa che la denuncia in corso finisca e posso essere collocata presso una famiglia, a Jerry, il breton (come vedete anche i cani di razza, cercati, comprati e spesso voluti non vengono risparmiati da questo crudele destino) sepolto vivo sotto le macerie dal proprio indegno padrone e che ha passato 553 giorni, i suoi ultimi giorni di vita, amato, coccolato e curato da Sara, la ragazza che lo aveva adottato.
Ma mi chiedo quanti Tao, Vita e Jerry ci saranno ancora perché troppa gente si gira dall’altra parte e non interviene quando vede un caso di maltrattamento o un animale abbandonato. Quante persone magari investono un animale e neanche si fermano per soccorrerlo?
In questo caso, fra l’altro, vi metto al corrente, che ora si rischia anche una la sanzione di ben400 euro (sempre troppi pochi a mio avviso) e una denuncia per omissione di soccorso nei confronti di animale. L’articolo 189 bis del Codice della Strada è stato recentemente modificato con la previsione dell’omissione di soccorso nei casi di investimento di animali d’affezione come cani e gatti, da reddito come galline e bovini, o protetti come cervi, caprioli e tartarughe. Quindi meditate gente…meditate.