Ultima modifica 24 Agosto 2015
Per quanto le spiegazioni forniteci dal nostro medico siano esaurienti, e per quanto la mamma, la nonna e chiunque abbia partorito prima di noi ci riempia di consigli e suggerimenti su come affrontare i nove lunghi mesi che ci attendono, in gravidanza siamo assalite da dubbi di ogni ordine e grado!
Avvertiamo sempre una strana necessità: sapere di più! Su tutto!
Ci poniamo ogni tipo di domanda: posso mangiare il gorgonzola? Posso fare pilates? Posso bere una tisana alla lavanda (che tra l’altro non sapevo nemmeno esistesse, ma me ne hanno parlato e da quando sono incinta devo provare tutto!) Quali sono le creme migliori contro le smagliature? Potrò avere l’epidurale? Posso evitare il parto?
Molti dei quesiti che ci poniamo sono solo banali curiosità, paure insensate, i soliti dubbi, insomma, che assalgono ogni donna incinta, soprattutto alla prima esperienza!
Quasi tutte alla fine si ritrovano in casa con pile di riviste, manuali infallibili, e libroni poco maneggevoli e stracarichi di fotografie e immagini di donne “rotonde” (che quasi sempre sono modelle col pancione “posticcio”, bellissime, in forma, con pelle lucente e capelli floridi! Anni luce lontane da noi!). Molte delle cose che leggiamo sono utili, ci aiutano ad affrontare con maggior serenità le settimane a venire e rispondono a molte delle domande che ci poniamo e che, confessiamolo: ci vergogniamo di formulare al medico durante le visite di controllo (non ci sentiremmo molto intelligenti a chiedere: mi scusi… ma secondo lei … per dormire meglio, mi ungo come un pollo cinese all’olio di mandorle dolci, o metto sotto il cuscino un intruglio di gelsomino e lavanda?)!
Così passiamo il tempo a leggere di ricerche scientifiche sui benefici dell’omega3, di patologie varie ed eventuali che potremmo contrarre, di epidurale, episiotomia, depressione post-partum, travaglio, esami a cui sottoporsi necessariamente e ancora di integratori, di “menù per due” e stitichezza.
Come tutte, o quasi, ho in casa anch’io il super librone con “tutti i passi per una gravidanza e un parto perfetto” e come tante di voi anch’io ho comprato e continuo a comprare qualche rivista “del settore”. In edicola trovi veramente tanto, in libreria, poi…c’è solo l’imbarazzo della scelta (oramai di libri sulla maternità ne è pieno il mondo: li scrive chiunque!).
Ma dalla mia libreria, impolverato perché ormai datato 2007, ho tirato fuori e riletto volentieri un vero capolavoro (fatemi passare il termine!) del settore! Niente foto, niente consigli su come affrontare la gravidanza, niente suggerimenti per arrivare radiose al parto e soprattutto nessun aiuto ad affrontare i mille dubbi che ci assalgono: solo tanta spensieratezza e allegria nel leggere di una esilarante mamma in dolce attesa alle prese con le più disparate paranoie (non tutte infondate!). Sto parlando di uno dei successi della fortunata serie di romanzi firmato Sophie Kinsella: “I love shopping per il baby”.
Con la protagonista non puoi fare altro che arrivare in fondo ai nove mesi carica di allegria e buon umore: decisamente lontana dalla nostra realtà fatta “solo” (si fa per dire!) di corredino e accessori vari, Becky Bloomwood deve far fronte a tutte le possibili esigenze del futuro Bèbè di casa Brandon, quindi si va alla ricerca di una casa adatta, possibilmente con una cucina dotata di macchina per il sushi, una terrazza con il barbecue e un guardaroba su misura per le scarpe. E poi non può certo mancare una minuscola vestaglia Ralph Lauren, una tutina da sci, un vestitino rosa da fata con tanto di ali, nel caso fosse una femminuccia, una culla con un sistema per il controllo della temperatura e un proiettore con ninnananna incorporato.
Ma il libro ti rapisce anche se non sei una appassionata di shopping, perché leggere dei suoi pensieri sul travaglio, di come debba necessariamente arrivare in perfetta forma al parto, truccata e coi capelli sistemati, dell’idea del “meraviglioso parto olistico in acqua, con fiori di loto e massaggio thai”, ti allontana per un po’ dalla realtà delle riviste che usiamo leggere (e dal fatto che devi preferire dei tristi mocassini perché non puoi più allacciarti le scarpe o entrare in un paio di stivali “alla moda”).
Tra bugie, equivoci e scappatoie divertenti, la protagonista riesce a trasmette ironia, fa sorridere e addirittura commuovere: ecco, secondo me, è questo il miglior manuale sulla gravidanza!
Leida Leg