Ultima modifica 20 Aprile 2015
E se non fossero, come non sono, diritti?
Se molti fossero, come sono in realtà, solo privilegi, autoassegnati privilegi, assunti dagli stessi beneficiari che, dati agli stessi privilegi forza di legge, ne vantano oggi la legalità e il diritto a riceverli?
Sto parlando dei vitalizi che i nostri politicanti si sono regalati come premio per avere trascorso del tempo a scaldare banchi, poltrone e scranni dei palazzi del potere.
Scaldare è un eufemismo perché sovente sono intenti a far danni, come, ad esempio, ad appropriarsi di denaro pubblico per fini personali, come chiaramente si evince dalle numerose inchieste, conseguenti incriminazioni, processi e condanne.
Ma aumentare le proprie prebende ed assegnare lauti vitalizi, se non rieletti, percependoli anche in giovane, giovanissima età e soprattutto quando il lavoro, se così lo si può chiamare, si limita a pochi mesi, giorni o addirittura ore, è qualcosa di diverso da un utilizzo personale di denaro pubblico?
È vero che alcune organismi, non tutti però, hanno apportato alcune modifiche, d’ora in avanti, ma solo per i nuovi assegni, saranno conteggiati con il sistema contributivo e erogati solo dopo il sessantesimo anno di età, ma nulla è stato previsto per quelli già in godimento, anche se, alcuni, rappresentano veri e propri furti.
Furti legali, s’intende, ma……….
Sembra che nulla possa essere fatto per i vitalizi assurdamente previsti e percepiti, calcolati senza criterio, senza pensare al peso insostenibile che avrebbero rappresentato per le finanze dello Stato e che ex politicanti continuano a percepire allegramente e che pretendono di continuare a percepire presentandoli come diritti acquisiti.
Qualunque riduzione, qualunque modifica, afferma, non sarà da loro accettata e asseriscono che non sono le eventuali restrizioni a salvare il paese, ad abbassare il debito, a far ripartire l’economia.
Si trincerano dietro una pretesa di legalità.
Pretendono di essere nel giusto poiché obbediscono ad una legge, usufruendo dei disposti.
Ma, quando la legge è sbagliata, ingiusta, quando istituisce un privilegio, quando va contro ad ogni minima pretesa di equità, quando chi la ha concepita, approvata e promulgata ne è anche l’esclusivo beneficiario, quando dispone per se stesso e per i suoi colleghi vantaggi personali si può parlare di diritti? Acquisiti o meno?
Soprattutto quando lo hanno fatto attingendo a piene mani dal denaro statale, senza pensieri e senza preoccupazioni di sorta, pensando che lo stesso denaro fosse come un pozzo senza fondo, rimpinguabile all’occorrenza spremendo senza limiti la gente comune, come hanno fatto per anni, ma poi è arrivata la crisi………….non per loro, però.
E non è vero, come con una grande faccia tosta continuano affermare, che i risparmi eventualmente effettuati sui loro vitalizi come sulle vergognose pensioni d’oro, erogate con lo stesso sistema, non sarebbero di nessun aiuto per risanare le pubbliche finanze.
Non da soli, è ovvio, ma aiuterebbero, aiuterebbero eccome!
Ma loro fanno orecchie da mercante, sordi e muti, senza un bricciolo di buon senso e senza vergogna!