Ultima modifica 18 Giugno 2018
E’ un fenomeno sommerso, sconvolgente, ma che si sta diffondendo sempre di più tra i ragazzini/e di 12-13 anni: un gioco pericoloso, che fa sentire “grandi”, importanti, che ti fa sentire “qualcuno”.
Si tratta di ragazzine che frequentano le discoteche pomeridiane e che si apprestano a fare le Cubiste, ammirate e apprezzate da tutti i ragazzini della loro età, o poco più grandi. Escono di casa dicendo ai genitori che vanno a fare un giro in centro, con le amiche, e poi si recano in discoteca, togliendosi gli abiti di tutti i giorni, e indossando pantaloncini corti, calze autoreggenti e top o reggiseni con lustrini appariscenti. I gestori dei locali hanno 17-18 anni e, in cambio di prestazioni sessuali, propongono alle ragazzine, questo “lavoro”, che le fa guadagnare, come gli adulti. E’ molto allettante la proposta: possono così comprarsi i vestiti, le borse e le scarpe firmate, non quelle prese al mercato, che usano le amiche “sfigate”!
In discoteca ballano avvinghiate al palo, sotto gli occhi di tutti, che riprendono con il telefonino, per pubblicare i video e le foto sui social network o su youtube. Le immagini fanno il giro degli amici e non solo, finiscono in rete, dove vi sono anche uomini adulti, pedofili, che cercano minorenni da adescare, approfittando della loro ingenuità e leggerezza nell’esporsi ad un mondo immenso, incontrollabile e pericoloso. Inoltre, il cyberbullismo, l’attacco continuo tramite la rete e il timore di essere deriso dai compagni, è molto diffuso tra gli adolescenti.
Le stesse ragazzine praticano il Sexting, lo scambio di messaggi, foto e video in pose sexy e provocanti con altri adolescenti, per farsi fare i complimenti, sentirsi “belle”, apprezzate, parlando di sesso, magari toccandosi attraverso una video-chat, vivendo una sessualità virtuale, deformata che viene messa in pratica precocemente, senza desiderarlo veramente, senza innamoramento.
Quello che sconvolge maggiormente è appunto la Sessualizzazione: vivono il sesso fin dagli 11-12 anni come un gioco, totalmente avulso dai sentimenti. Lo vivono in maniera molto disinibita, con la leggerezza con cui fino a ieri manipolavano i giocattoli, usando il proprio corpo, come se non appartenesse a sé. Molte ragazzine hanno rapporti promiscui, non protetti, rischiano una gravidanza indesiderata, che quando avviene è vista come un impedimento per il divertimento futuro, “non posso rovinarmi la vita per un moccioso!”…
L’aborto viene eseguito con leggerezza, di nascosto dai genitori, accompagnate da un’amica e il giorno dopo tutto torna come prima, pronte per un’altra storia, un’altra avventura.
In molti casi, i ragazzini che frequentano le discoteche fumano, bevono alcolici e fanno uso di sostanze stupefacenti, e non è raro che all’uscita dalla disco, intontiti dalla musica e dalla droga, finiscano fuori strada o contro un palo con il motorino. Quando accadono tragedie come queste, si fermano, anche se soltanto per un attimo, a pensare all’amico o conoscente che non c’è più…
Questi ragazzini sono tutti iscritti ai forum, dove utilizzano un linguaggio spinto, volgare, che fa trasparire tutta la rabbia, l’aggressività e il desiderio di sentirsi importanti, insultando insegnanti, genitori e adulti in genere, che non capiscono le loro esigenze, che non comprendono la loro voglia di diventare grandi, ma in fretta, bruciando tutte le tappe, mettendo da parte bambole e giocattoli, non impegnandosi a scuola, perché “studiare non serve, se sei furbo e intelligente, fai i soldi anche senza un titolo di studio…”
I genitori sono figure distratte, assenti: le madri troppo impegnate con la casa, il lavoro e la carriera, sfuggenti, non attente alle richieste di attenzione dei propri figli, e i padri spesso assenti, lontani, molte volte anche fisicamente, perché assorbiti dal lavoro che li porta in un’altra città; i continui conflitti coniugali, inoltre, fanno diventare i figli molto delusi e arrabbiati.
In conclusione, ritengo sia fondamentale il ruolo e la presenza reale, attiva dei genitori, per capire quello che il proprio figlio/a sta vivendo, le emozioni negative, la paura, il disagio, il malessere che sta trasmettendo: in fondo, sono soltanto bambini, che stanno lanciando un grido d’aiuto…
Dottoressa Monica Cappello
Psicologa Sessuologa Torino
http://cappellomonica.xoom.it
Vorrei che ogni donna, ogni mamma, ogni persona rifletta su questo sconcertante fenomeno, per capire quali possano essere le strategie più utili per arginarlo….Fare finta di niente non basta!
Mi piacerebbe conoscere la vostra opninione…
Un saluto dalla Dr.ssa Monica Cappello, Psicologa Sessuologa a Torino…