Ultima modifica 13 Aprile 2016

La nascita del primo figlio può costituire una delle transizioni più importanti che una coppia deve affrontare nella sua vita. Nel passaggio da “due” a “tre” la relazione di coppia è destinata a cambiare, equilibri ormai consolidati vacilleranno e la famiglia sarà costretta a trovarne di nuovi più adatti alla nuova situazione che si è creata.

Il diventare genitori trasforma in modo sostanziale la relazione coniugale: il rischio è che uno o entrambi i genitori si sentano “persi”.

Questo passaggio va affrontato con cura e con un impegno attivo da parte di entrambi i genitori.
Il modo migliore per prepararsi a quanto avverrà è sapere cosa ci aspetta.

diventare-genitori

E’ vero, il diventare genitori può comportare una profonda crisi nella coppia. Dal punto di vista coniugale, i più insoddisfatti sono i neopapà, per loro il  passaggio da coppia a famiglia non è affatto indolore. Anzi, può dividere la coppia in modo irreversibile. La nascita del primo figlio costituisce infatti la più forte crisi “transizionali” che la coppia attraversi nell’arco della sua vita.

Oggi accade molto più di ieri, con un aumento netto del senso di solitudine, ma anche di rabbia e collera, all’interno del matrimonio: quel “sentirsi in gabbia”, che si alterna al “sentirsi in colpa” soprattutto quando i sentimenti che si avvertono sono diversi da quanto la coppia sognava.

In termini quantitativi, la percentuale di mariti che giudicano “buona” la qualità della relazione di coppia passa dall’84% al 48% dopo la nascita del primo figlio, con un crollo ancora più deciso per la qualità della vita sessuale, giudicata buona dal 69% degli uomini prima della nascita e solo dal 28% di loro, dopo. Un’epidemia, per così dire, di insoddisfazione coniugale post nascita, che si muove nel segreto delle case ma che può poi esplodere in separazioni, tradimenti, insoddisfazioni gravi e delusioni reciproche, a meno che non venga tempestivamente affrontata.

 

Cosa possiamo fare?

Innanzitutto, bisogna prepararsi con cura al diventare genitori, senza arrendersi alle emozioni negative che irrompono di frequente dopo una primissima euforia.

É importante

-mantenere i propri spazi di coppia (passare da soli una serata, avere la propria intimità,…)
-riuscire a mantenere un proprio spazio, senza triangolare sempre sul figlio: è prezioso avere ancora una sera alla settimana per sé… meglio se con l’aiuto di una persona di famiglia che guardi il piccolo, così da uscire in piena libertà
-niente simbiosi! La neomamma dovrebbe evitare di fare “coppia fissa” con il figlio, specie se maschio, mantenendo un giusto equilibrio di attenzione anche nei confronti del partner.
-per la mamma recuperare una migliore forma fisica, anche se sta allattando, essere fisicamente e psicologicamente in forma aiuta il benessere di coppia
– anche il partner può fare molto, se ricorteggia un po’ la moglie…  invece di “fuggire” simbolicamente nel lavoro, nella palestra o dagli amici, o, pericolosamente, in un nuovo amore.
-più importante di tutto: comunicare: dire (ancora) al partner quanto le vuole bene, quanto tiene a lei e al piccolo.

In fondo inizia semplicemente una nuova avventura…

Gaia Cavallotti

Psicoterapeuta e mamma, mi occupo di adulti e di coppie, di problemi legati alla gravidanza e al post-partum, alla genitorialità, alla relazione di coppia e con i figli… insomma di quello che è la nostra vita quotidiana ne ho fatto un bellissimo lavoro!

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