Ultima modifica 15 Luglio 2019
Dopo tanti tagli e periodi di “vacche magre” finalmente una buona notizia per gli insegnanti. E’ in vigore, dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 26 marzo, il provvedimento che consente ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, con contratto a tempo determinato e a tempo indeterminato, di accedere gratuitamente a musei statali e siti archeologici, storici e di interesse culturale gestiti dallo Stato (e purtroppo non sono la maggioranza), in via sperimentale per l’anno 2014.
Il Provvedimento è stato regolato dal Decreto Interministeriale del 19 febbraio 2014 e sarà valido fino a quando i 10 milioni di euro stanziati nel predetto decreto basteranno a coprire gli ingressi che saranno monitorati mensilmente.
Ciò significa che se i soldi non basteranno e la richiesta di gratuità sarà maggiore della disponibilità, le gratuità saranno sospese. Le solite cose all’italiana,ma è comunque pur sempre un inizio.
Niente di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire, all’estero i docenti entrano gratis praticamente in quasi tutti i musei, basta dire la parolina magica “teacher” ed esibire il tesserino della scuola e si aprono tutte le porte dei musei. Nonostante in Italia ci sia una quantità elevatissima di musei ed opere d’arte, essa diventa fanalino di coda quando bisogna fare certe scelte che,ragionando in termini di costo, diventano impopolari.
Ma come ho già detto è pur sempre un inizio. Specialmente migliora la figura dell’insegnante nei confronti dell’opinione pubblica.
Innanzitutto viene riconosciuto il fatto che l’aggiornamento culturale fa parte del proprio lavoro di docente e giustamente dovrebbe essere fatto a titolo gratuito.
A parte i corsi di aggiornamento che vengono forniti dalla scuola e che spesso e volentieri hanno poca rilevanza professionale oppure sono troppo brevi per averla, la maggior parte dei corsi di formazione sono esterni e sono pagati a spese proprie dal docente (mi riferisco a corsi di lingua o corsi di aggiornamento universitari e post universitari).
Il museo è considerato come uno strumento di trasmissione di cultura al pari di un altro medium potente come il libro cartaceo ed Internet e l’ingresso gratis per i docenti non è affatto un privilegio ma un riconoscimento dello Stato ai propri docenti come educatori e “trasmissori” di cultura e di civiltà ai bambini ed ai ragazzi.
Mi pare doveroso offrire certe gratuità,inoltre,non solo per i docenti di materie umanistiche o di storia dell’arte,ma per tutti. Anche un insegnante di scuola primaria può,deve,far amare l’arte ai bambini la cui creatività è ancora pura e libera. Visitare musei può dare ispirazione per il proprio lavoro anche se i piccoli studenti hanno solo tre anni!
Via libera quindi ai docenti nei musei sperando che essi diano linfa vitale e nuovi spunti creativi per il loro lavoro!