Ultima modifica 10 Ottobre 2019

C’é una panchina tra Battersea e Chelsea alla fine del Chelsea Bridge spostandosi verso Battersea.
Ce n’é piú di una in realtá ma solo una è la mia panchina.
L’ho scoperta un giorno del luglio 2010 in cui ero particolarmente a terra, sperduta, indecisa.
Mi sono seduta e l’ho amata.
Quel luogo sul Tamigi è da quel momento diventato un luogo di non pensiero per me, ogni volta che avevo bisogno di pace e silenzio era lí che andavo. A ripensarci non è poi cosí strano.

Sono nata in Sicilia nel 1985, ho amato il mare in maniera viscerale sin da piccola.

Ho un ricordo di quando avevo piú o meno 5 anni, me ne stavo lí seduta sulla spiaggia con l’acqua che mi accarezzava i piedi ad ogni onda. Ero arrabbiata per una sciocchezza che nella mia mente di bambina sembrava un’ingiustizia imperdonabile. Ogni onda portava via con se un po’ della mia amarezza. Un vero balsamo per l’anima.
Ci siamo poi trasferiti al nord, niente mare.

Dai sei anni in poi ho vissuto in un paesino di circa 15.000 abitanti, un paese di confine tra Lombardia ed Emilia Romagna. Se mi chiedessero cosa porto di piú nel cuore di Casalmaggiore risponderei senza esitazioni quella linea di confine rappresentata dal Fiume Po.
Ho sempre pensato fosse affascinante passeggiare su un argine in Lombardia scorgendo l’Emilia Romagna dall’altra parte del fiume. Sull’argine si passeggia a piedi, in bicicletta, é un luogo per famiglie, coppie innamorate di tutte le etá e sportivi. Ho confessato i miei piú oscuri segreti di adolescente sulle panchine dell’argine sul fiume Po.
Ho riso tanto, tantissimo e ho pianto anche…

É lí che ho dato il mio primo bacio piú importante.
Posso ancora sentire il rumore del fiume che scorre dopo 15 anni… pura magia.

Poi a 25 anni mi sono trasferita a Londra ed ovviamente lo scorcio sul Tamigi mi ha fatta sentire al mio posto.
Un paio di anni dopo sono poi andata a vivere a Bournemouth, una cittadina sulla costa sud inglese.
Il mio ritorno al mare… magnifico.

Non ho amato viverci, non era proprio il posto per me, costi esorbitanti e pochi stimoli… ma il mare, quello é sempre il meglio e tantissime volte dá l’illusione che sia abbastanza.
Mio figlio è lí che ha visto il mare per la prima volta e se ne è innamorato.

Siamo rimasti quasi tre anni poi ci siamo spostati a Nottingham, dove viviamo attualmente da poco piú di due anni. Nottingham è approssimativamente al centro d’Inghilterra, ben lontana dalle coste, in una zona che gli inglesi chiamano Midlands. La città è ricca di verde, abbondano i parchi e le zone ricreative ed èattraversata dal fiume Trent, il terzo fiume più grande d’Inghilterra.Sono stata varie volte a passeggiare con i miei figli la scorsa estate e non vedo l’ora di tornarci non appena il clima lo permetterà.

Ho vissuto in tanti posti nella mia vita, ho cambiato più città che viaggiato per l’amore di viaggiare.

Ho anche vissuto a Bologna durante l’università e a Rho quando ero molto piccola.
Non ci ho mai dato tanta importanza ma spesso mi ritrovo a sbalordire le persone quando racconto di tutti i luoghi in cui ho vissuto. Io sono felice del mio trascorso tutto sommato e se avessi potuto avrei anche fatto di piú.

É per questo che arrivata a 32 anni quando mi si chiede dove è casa io onestamente non lo so piú.

Casa per me sono tutti questi posti, casa per me è dove posso trovare rifugio e calore.
Casa è nell’abbraccio del mio compagno, nelle canzoni dei The Clash, nel respiro di mia figlia quando mi dorme accanto e nelle risate di mio figlio. Casa è dove c’è un fiume, dove c’è il mare.
Il profumo della pizza e la colonna sonora di Harry Potter.

Casa è una libreria nel quale scorgo i nomi dei miei autori preferiti. Casa è il profumo della lacca per capelli.
Da adolescente temevo questo mio distacco, ancora non capivo quanto mi sarebbe stato prezioso.
Conosco tantissimi emigrati che soffrono tremendamente il distacco dal paese di origine, non solo dalle persone come capita a me ma proprio dai luoghi. Nel mio caso non è così, porto i luoghi nel cuore ma so trovare piccoli tesori che mi offrano ristoro ovunque io sia. Non voglio sentirmi spezzata a metà, il mondo è grande e potessi andrei a visitarlo tutto senza smania del ritorno. Libera, senza catene.

L’unica cosa che in Inghilterra spesso mi manca è il sole e soventemente mi domando se sia realmente il posto giusto per noi. Qui stiamo bene, abbiamo messo solide radici e siamo felici. Non soffro la mancanza dell’Italia quindi non ho ripensamenti sulla via che abbiamo intrapreso ma per mia indole preferisco non pensare di essere in un punto di arrivo.

Il luogo perfetto probabilmente non esiste, proprio per questo ho deciso di non affezionarmi ad un posto a tal punto da non trovare ragioni per viaggiare ancora.
Voglio continuare a collezionare angoli di pace in giro per il mond
o, luoghi in cui scoprire me stessa e dimostrarmi che vale sempre la pena di continuare ad imparare.

Le bandiere, i confini, le barriere sono concetti che creano divisione e non aiutano all’integrazione.

Per questo ho scelto di cercare la casa nelle persone, nei piccoli gesti, nelle piccole cose quotidiane.
Per questo non mi faccio scoraggiare dalle differenze culturali ma cerco di andare oltre per scovare un punto di unione.
Amo la mia terra natia cosí come amo tutto il mondo nel suo insieme, nelle sue particolaritá e nelle sue mille sfaccettature. Per fortuna il sole è sempre lí, allo scoperto o sotto strati di nubi, ovunque noi siamo, viviamo tutti scaldati dallo stesso sole.

® Riproduzione Riservata

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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