Ultima modifica 20 Aprile 2015
Dopo le parole dell’ineffabile e non molto presente presidente dell’Inps Mastrapasqua, è l’ OCSE che ci informa che ‘ l’adeguatezza dei redditi pensionistici potrà essere un problema per le generazioni future.
Detto in parole povere, l’importo delle pensioni, se ci sarà, sarà talmente basso da risultare insufficiente per vivere.
Certo non per i boiardi di stato, per i dipendenti di Camera e Senato, per i manager, per i politici di ogni ordine e grado, ma per i precari, per coloro che lavorano saltuariamente o con lavori stagionali solitamente malpagati.
E non solo, per tutti coloro che non sono ai vertici della piramide lavorativa poiché, è ribadito, che i salari sono inferiori alla media e che, dice sempre l’OCSE, troppo presto, uomini e donne accedono alla pensione, e questo ad onta della deprecata riforma Fornero.
Ma sono le ultime generazioni quelle che avranno più problemi, quelle che non trovano un lavoro, se non precario e, soprattutto, con salari bassissimi ed, essendo diventato contributivo il calcolo della pensione, a bassi, massimi contributi corrisponderanno pensioni minime, insufficienti.
Si potrebbe ovviare, continua il rapporto, lavorando più a lungo ( se lavoro ci fosse), ma la situazione italiana è particolarmente delicata perché da noi nessuna norma è stata predisposta per salvaguardare i redditi più bassi, come è avvenuto in molti paesi.
A fronte di una media salariale decisamente più bassa di quella mondiale corrisponde un imposizione contributiva percentualmente quasi il doppio di quella mondiale.
E, signori, nel recente passato, negli anni del così-detto benessere, lavoravano tutti o quasi?
E allora quei soldi che si riversavano nelle capaci tasche degli istituti di previdenza… dove sono finiti?
Tutti gli istituti si sono dotati di un patrimonio immobiliare vastissimo nel quale hanno profuso ingente liquidità, ma che non hanno reso nulla o quasi. Affittati a parenti, amici, amici degli amici o, comunque, a personalità influenti in ogni campo, per poche lire, pochi spiccioli veramente sono, in buona parte, stati venduti agli stessi affittuari.
Venduti? No regalati!!!
Per importi ridicoli, inesistenti, e così il patrimonio non è più tale, poiché i prestigiosi palazzi , forse saggiamente acquistati, sono risultati una perdita consistente mentre venduti invece a prezzo di mercato avrebbero costituito una rilevantissima entrata che avrebbe dato ossigeno alle asfittiche casse.
Così è evaporata, e sta ancora evaporando, una massa consistente di denaro, prelevato dai dipendenti in maniera massiccia e assolutamente mal gestito, vero Mastrapasqua?
Questo oltre ai regali in anni e contributi che una politica miope e incapace, nell’euforia di gestire le ingenti, allora, masse di denaro, ha distribuito a destra e a manca senza criterio, senza metodo, semplicemente per procacciarsi voti e continuare a regnare, indisturbata.
C’è chi, andando in pensione a cinquant’anni con sessant’anni di contributi, chi gode di più di una pensione per gli stessi periodi ognuno dei quali superiori alla sua stessa età!
Ecco dove è finito il denaro, sperperato, rubato, regalato, mal gestito. E chi ci rimette?
I più deboli, chi non ha armi per difendersi, chi lotta contro un muro di gomma e gente come Mastrapasqua, responsabile per la sottrazione, vive comodamente sulle spalle di coloro che affama e sta affamando, limitandosi a lanciare allarmi, subitamente smentiti, e a non fare nulla, assolutamente nulla per porvi rimedio.