Ultima modifica 4 Gennaio 2016
Accade a Milano, in alcuni angoli sempre più tristemente abbandonata a se stessa.
Non vado spesso ai giardini Indro Montanelli, conosciuti ai più come Giardini di Via Palestro, e ogni volta che mi dimentico la motivazione, mi bastano pochi minuti sul posto per rinfrescarmi la memoria.
Peccato, perchè poi alla fine il parco è ben tenuto, ci sono molti spazi verdi, e i bambini si divertono a correre e giocare.
Ci sono delle aree per i cani, che quindi non dovrebbero fare i loro bisognini ovunque, e questo, la maggior parte delle volte accade, per fortuna ci sono ancora dei padroni che ci tengono, e si comportano civilmente.
Insomma, la giornata potrebbe scorrere tranquilla, nel divertimento e relax assoluto, fatto salvo se qualcuno della famiglia ha necessità di andare in bagno ( i bagni chimici sono imbarazzantemente imbarazzanti). O si stringono i denti e si rimanda di qualche ora, oppure se proprio non se ne puo’ fare a meno occorre recarsi in uno dei bar limitrofi, fuori dal parco.
Il problema vero è che è assolutamente impossibile andare al parco senza portare il piccolo di casa a fare un giro sulle giostre. Cosa c’è di male, direte voi. Nulla, replico io. Anzi… felicità dei bambini = felicità dei genitori, nonni, parenti vari.
Il problema è che un giro sugli autoscontri, poco più di 2 minuti, costa la bellezza di 3,00 Euro. Avete capito bene, 3 euro ogni 2 minuti. Praticamente mezz’ora di divertimento di tuo figlio costa quasi come la consulenza di un legale.
Ma è possibile che non si possa fare nulla? Davvero il Comune di Milano non puo’ intervenire?
Non puo’ essere una questione di guadagno perchè se i prezzi fossero più bassi i genitori acquisterebbero più gettoni, i bambini si divertirebbero di più, e il gestore della giostra indiscutibilmente incasserebbe di più. Meno in una sola volta, ma decisamente di più a fine giornata. Quindi più guadagno.
Ma il Comune ha altro da fare, per forza. Altrimenti si accorgerebbe anche ci sono fantastici omini che vendono giocattoli per bambini non a norma, buttati per terra, senza licenza. Degli scontrini non ne parliamo… per fortuna ci sono poche persone che li comprano. Anche se di fatto, soprattutto con bambini piccoli, è difficile far capire loro la motivazione per cui non spendiamo qualche euro per comprare loro un giocattolo che vogliono più di qualsiasi altra cosa.
E se facessimo partire una raccolta firme? Dite che qualcuno ci ascolterebbe? Direi che vale la pena provarci. Rimanete sintonizzati che vi faccio sapere come ci muoviamo.
Monica Volta