Ultima modifica 16 Marzo 2016
Diciamo la verità, quante volte da piccole/i abbiamo recitato la fatidica frase: “Tanto poi, arriva mamma”?
E non parlo solo di situazioni di difficoltà o di piccoli contrasti tra fratelli, ma di una quotidianità nutrita da un rituale magico, ovvero la consapevolezza che “mamma c’è, sempre”.
E mentre ripenso a delle scene tipiche impresse nella mia memoria sorrido perché rivedo le stesse scene ogni giorno con i miei bimbi, dove qualsiasi cosa avvenga, è buona norma terminare con “Tanto poi arriva mamma”, segno di una consapevole e costante certezza. Infatti noi mamme poi, arriviamo sempre.
E consoliamo, regolarizziamo, conteniamo, sbuffiamo, coccoliamo, perdoniamo, alcune volte urliamo, ma in ogni caso risolviamo con un’abilità maturata negli anni di tirocinio mammesco, perché processo quotidiano in divenire.
Perché noi mamme ci siamo sempre, in ogni momento, anche se siamo fisicamente distanti dai nostri bambini. Ci lega a loro un filo magico, dono dei nove mesi di endogestazione che nessuno spezzerà mai, e di questo noi mamme (e i nostri bimbi) ne siamo piacevolmente consapevoli. Ecco perché “Tanto poi arriva mamma” è una frase profonda, che evoca emozioni remote di una pancia che continua a contenere uno o più cuori. E battere all’unisono con loro, non è poi così difficile.
Cecilia Gioia
…. ma sempre di più si sente dire: “tanto poi arriva papà”. paro opportunità alla riscossa!
Magari fosse sempre così. Purtroppo ci sono situazioni, e neanche poche, dove quei 9 mesi non creano nessun legame. Troppi bimbi vengono abbandonati, maltrattati e ignorati. Non sempre arriva mamma, ma quando ne arriva una, non c’è nessun legame di pancia che lega ma un filo che parte direttamente dal cuore che si crea come una radice e che rende i legami altrettanto indistruttibili. Non solo la pancia è sede d’amore.
D’accordo su tutta la linea. Ne faccio la mia forza.
La mamma è un perno intorno al quale gira tutta la vita dei figli.