Ultima modifica 10 Ottobre 2019
C’è chi deve scegliere fra il bene e il male. Fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Andare dove ti porta il cuore o dove ti porta la ragione. E quel che, a parer mio, è peggio ti trovi a dover scegliere per gli altri. Come mamme (o genitori quando ci sono entrambi), ci troviamo a dover scegliere per i nostri figli quello che pensiamo sia il meglio per loro. E le nostre scelte, qualsiasi strada ci facciano intraprendere, ci fanno allontanare da qualcosa. Sta a noi mettere su una bilancia quello che vale di più.
Ma cosa è davvero meglio per i nostri figli? Lo sappiamo davvero?
La prima scelta che ho fatto (ovviamente sono scelte che ho fatto col loro padre ma questi sono miei pensieri e quindi parlo al singolare). Dicevo. La prima scelta che ho fatto per loro è stata farli nascere. Potevo scegliere di restare in coppia invece ho voluto allargare la coppia e farla diventare una famiglia. E da quel momento ogni mattina ci alziamo e scegliamo per loro. I vestiti finché son piccoli, cosa dar loro da mangiare, allattarli o no… ne abbiamo a palate. Poi ci sono quelle scelte un po’ più importanti. Quelle che veramente possono rendere la loro, e la nostra, vita diversa. Ad esempio se mandarli al nido o no, se mandarli alla scuola materna o no. E poi quale scuola far loro frequentare. E il nostro cervello lavora ogni giorno e senza che ce ne rendiamo conto, scegliamo per loro. E pian pianino costruiamo delle nuove persone, delle nuove identità. Pian pianino anche loro saranno in grado di fare le loro scelte, dalle più piccine a quelle grandi e importanti.
Spesso mi chiedo se quella di portarli via dall’Italia sia stata davvero la scelta giusta. Ovviamente, essendo ancora qui, a fine giornata capisco che ho fatto la scelta giusta. Ma so che li ho allontanati da pezzi importanti della loro vita. Dai nonni e dagli zii, ad esempio.
Stamattina chiacchieravo davanti ad un caffè con un’amica: lei sta per trasferirsi in Colorado. Perché? Perché lì ha i due figli, uno con 4 figli e hanno bisogno di aiuto. Hanno bisogno della nonna. Io invece i miei figli li ho allontanati dai nonni. E me ne dispiaccio. Ma non l’ho fatto per fare un dispetto ai nonni quanto per dare un’opportunità in più ai miei figli.
Ma. E c’è sempre un MA. Ma certo il livello scolastico qui non è uguale al nostro in Italia. Certo le scuole qui sono migliori, di molto, e hanno molti strumenti in più. Almeno qui dove siamo noi. Altrove non so.
Ma per quanto in casa si parli e si mangi Italiano, sicuramente a loro mancheranno delle basi grammaticali importanti (soprattutto alla piccola che ha fatto in Italia solo 3 anni di elementari), e avranno delle lacune notevoli di storia. Sì, fanno storia alle medie e coprono un po’ tutto. Ma è una spolverata nelle loro zucche. Quanto resti poi nella memoria… chissà? Forse dipende anche dai genitori.
Ed ecco un’altra scelta da fare per loro: riportarli alla base in una scuola che dia loro grandi nozioni ma non dia loro molte speranze per il futuro, o lasciarli qui dove curano tantissimo le materie scientifiche, hanno tutto, le scuole sono bellissime e hanno un futuro aperto? Parlano correttamente due lingue, anche se stanno perdendo molto nella scrittura.
Il grande dilemma dei genitori expat che scelgono per i figli e i figli subiscono. Ma noi dobbiamo essere convinti di fare sempre la scelta giusta per loro, anche se intorno qualcuno ci dice che li stiamo privando di qualcosa, di radici, che qui sono tutti pazzi perché hanno le armi e che questo popolo non sa cosa sia l’amicizia, la famiglia… Ma quelle sono informazioni che dobbiamo dare noi. Vengono dalla famiglia queste basi.