Ultima modifica 30 Gennaio 2014

bambino che legge

“Leggimi subito, leggimi forte / Dimmi ogni nome che apre le porte / Chiama ogni cosa, così il mondo viene / Leggimi tutto, leggimi bene / Dimmi la rosa, dammi la rima / Leggimi in prosa, leggimi prima”

Così dice Bruno Tognolini nella home page di Nati per Leggere.

Ma cosa succede se è il bambino stesso a leggere specialmente prima dell’inizio della scuola primaria?

Prendo spunto dal precedente post  in cui mi dichiaravo contraria ad anticipare la lettura e la scrittura al bambino prima dell’ingresso alla scuola primaria, specialmente se non lo richiede o non si mostra interessato. Effettivamente esiste un’altra piccola “metà del cielo” che comprende i bambini che entrano alla scuola primaria sapendo già leggere o scrivere senza che nessuno glielo abbia insegnato. Che questi bimbi siano numerosi o meno è comunque una realtà che noi genitori ed insegnanti dobbiamo considerare.

Parto dal fatto che non è sempre vera l’equivalenza che il bambino che sa leggere e scrivere prima del tempo “canonico” sia più intelligente degli altri. Di sicuro ha un’intelligenza vivace e curiosa e buona memoria,ma ricordiamoci che l’infanzia non è una gara e non esiste una lista di traguardi da raggiungere prima del tempo.

Lo diceva anche Eraclito che “l’apprendere molte cose non insegna l’ intelligenza”.

L’apprendimento della letto scrittura è un procedimento naturale, così come si apprende il linguaggio materno fin da neonati e in alcuni bambini riescono ad associare in maniera spontanea il fonema/grafema senza che nessuno glielo abbia insegnato.

Di sicuro si sono state delle occasioni in cui gli adulti (genitori o maestre) hanno risposto alle domande del bambino (“Cosa c’è scritto lì?” … “Che lettera è quella?”…) in maniera naturale magari sillabando e tanto è bastano per far scattare l’associazione mentale e visiva segno/fonema.

I bambini sono generalmente attratti dalla scrittura e bambini che lo sono più degli altri possono apprendere il meccanismo, che è appunto tale, della letto scrittura ancora prima che venga presentato in classe con il metodo classico.

E’ possibile pure che bambini di quattro o cinque anni che hanno raggiunto questa grande scoperta siano ansiosi di metterla in pratica e che non vogliano andare più a scuola materna o ci vadano malvolentieri perché si annoiano a disegnare in maniera libera o ad eseguire esercizi di pregrafismo.

E’ importante quindi che il genitore non cada nella trappola di dare per scontato che se il proprio figlio legge o scrive debba anticipare l’ingresso a scuola primaria.

Ci sono tante cose belle da fare e da imparare a scuola: la matematica,l’inglese,la musica…ma anche lo stare bene con i compagni, la socializzazione, il rispetto delle regole in classe… cose che non sono affatto scontate e che non si esauriscono sicuramente soltanto con la lettura e la scrittura.

Ecco perché personalmente sconsiglio a priori (salvo poi valutare individualmente il caso specifico) l’ingresso anticipato alla scuola primaria solo basandomi sul fatto che il bambino sappia leggere e scrivere.

La maturità del bambino è un processo graduale e se nell’arco di una vita alcuni mesi di differenza non sono significativi a questa età lo sono moltissimo. Tra un bambino di sei anni o sei anni e mezzo ed uno di cinque anni e mezzo o addirittura di cinque anni e mezzo c’è addirittura un abisso.

Questa situazione potrebbe essere sanata in qualche modo dalle classi distinte per livelli, ma in Italia ancora non esistono anche se sarebbero un buon ausilio per facilitare l’apprendimento.

Arianna Simonetti

 

 

 

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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