Ultima modifica 26 Gennaio 2016
Sono anni che si parla di come sarebbe opportuno inserire come argomento di approfondimento a scuola quello del rispetto per gli animali.
Tante sono le iniziative che ho letto e sentito da parte di insegnanti rispetto all’argomento.
Una di quelle maggiormente gettonate è sicuramente la visita alle fattorie didattiche.
Una “scampagnata” che possiede tre caratteristiche fondamentali: la prima è quella di fare Pedagogia attiva, cioè “imparare facendo”.
In genere la fattoria propone laboratori per permettere attività pratiche o esperienze dirette: saper fare, manipolare, raccogliere, seminare, trasformare, costruire, gustare e mangiare; permette il contatto con i viventi: occasioni di contatto con animali e piante nel loro ambiente naturale, cosa che si pensa scontata ma che moltissimi bambini non hanno mai sperimentato.
La fattoria diventa un luogo di vita, d’incontro, di formazione, di emozione: l’incontro tra agricoltori e ragazzi e si pone l’obiettivo di arricchire, lasciare un ricordo, un’emozione, una conoscenza, indurre un cambiamento reciproco.
Ma altre iniziative sono state proposte da insegnanti particolarmente sensibili, rivolte certo a ragazzini più grandi, come quella di accompagnarli a visitare un canile, renderli partecipi della vita del canile/gattile, della sofferenza di tanti animali e del grande impegno che le persone che vi lavorano o che li frequentano da volontari mettono nella cura di questi animali più sfortunati.
Un lavoro grande che mira a sensibilizzare ragazzi che spesso sono lontani anni luce da questa fetta di mondo e che, in quanto figli del consumismo o solo perché abitano in città, difficilmente hanno la possibilità di avvicinarsi al pianeta animale.
Ma il lavoro di sensibilizzazione nei confronti della natura e degli animalisti può fare anche attraverso la lettura di libri di testo adatti, tramite un uso adeguato di immagini relative agli animali.
Ecco perché mi sconforto, e mi arrabbio enormemente quando mi ritrovo di fronte a dette “sviste”, e voglio essere gentile e non dire ciò che realmente penso di questa persona, come quella accaduta in una seconda elementare dove l’insegnante di italiano, al fine di fare un esempio sul verbo “percuotere”, ha pensato bene di affiancare una vignetta che raffigura un bambino che appunto percuote un cane con un bastone.
Ma che razza di messaggio abbia pensato di mandare questa maestra proprio non lo so.
E anche fosse una mancanza di fantasia da parte di chi ha proposto la vignetta sul libro, sicuramente una maestra intelligente avrebbe colto la palla al balzo trasformando l’orribile vignetta in qualcosa di educativo trasformando quel “Pierino percuote il cane con un bastone” semplicemente inserendo una precisazione utile….”pierino è un bambino molto cattivo perché ecc..ecc..”
Ecco, in fondo è semplice ribaltare un messaggio. Sciocchezze penserà qualcuno. Invece no, sono proprio le piccole cose, specie nelle menti dei più piccoli, che attecchiscono meglio. Sono come piccoli semi gettati in un terreno fertilissimo; pianta quello giusto e cresceranno piante forti, metti nelle giovani menti idee sbagliate e ne uscirà una generazione di insensibili.
E visto che abbiamo a che fare con generazioni di ragazzini sempre più bulli magari cominciare a pensare a cosa si dice ai bambini è il primo lavoro da fare in famiglia come a scuola.
I ragazzi di oggi non conoscono la differenza tra “ho” e “o” e voi vi preoccupate di una vignetta.
Sa di cosa mi preoccupo Simone, mi preoccupo che ci sia gente che reputi l’educare i bambini a diventare degli adulti rispettosi sia meno importante delľinsegnare la grammatica. Preferisco un “ho” senza “h” che un ragazzino che piglia a sassate un cane o resta impassibile di fronte al maltrattamento di un animale. Non ci meravigliato poi se esistono i pirati della strada o la gente che si gira dall’altra parte se una donna viene molestata perché il rispetto verso gli altri passa anche attraverso queste piccole cose. Se lei preferisce un dotto menefreghista…. io continuo a pensare che il rispetto si costruisce giorno per giorno fin da piccoli.
Buonasera
Reputo l’esercizio della maestra poco prudente , non tanto per il bambino ma per i genitori che non seguono le lezioni e gridano allo scandalo senza conosce i contesti , mentre spesso succede che i bambini vengono lasciati soli davanti alla TV dove regolarmente proiettano immagini di violenza, come decapitazioni , autopsie , sparatorie , erotismo e potnografia per non parlare di smartphone con internet . Se vogliamo veramente aiutare gli animali non possiamo ad esempio accettare che in Italia vengano tritati ed uccisi ancora oggi i pulcini maschi perché non fanno le uova . Questa è una cosa disumana, terrificante . Ho letto che L’associazione gabbie vuote sta cercando di sensibilizzare il governo su questo tema. Saluti.