Ultima modifica 20 Aprile 2015
Dalle ultime notizie sulla prostituzione giovanile che, sembra, estesa anche ai maschi e dalla diffusione dei siti pornografici tra giovani e giovanissimi è evidente la necessità di una sana educazione sessuale.
Il problema è sempre stato: da chi? Dalla famiglia o dalla scuola, dicono..
Una volta aboliti i tabù che in passato rendevano impossibile parlare dell’argomento sembrerebbe più semplice il parlarne, ma…
Quale educazione sessuale?
Forse durante i corsi di preparazione al parto, o ancora prima, dovrebbero essere tenuti corsi per insegnare ai futuri genitori come rapportarsi con i figli, come e quando approfondire l’argomento.
La cosa più semplice, mi sembra, è quella di non raccontare mai bugie, non narrare di nascite sotto i cavoli o di improbabili cicogne, né legare il pancione ad una superalimentazione.
Senza entrare da subito nel merito ma senza mentire.
È chiaro che l’argomento, specie per una persona della mia età (con i pregressi tabù, negazioni e vergogne anche se vergogna non c’è) è complicato, ma ha bisogno di essere compreso e spiegato ai ragazzi.
Ma,ma, ma di qui a …non trovo le parole, tanto l’argomento e il tempo scelto per divulgarlo mi disturba, ma, e soprattutto, mi sconvolge il fatto che coloro che dovrebbero insegnare ai ragazzi, fin dalla più tenera età, le nozioni che elencherò in seguito siano maestri e professori privi di preparazione ad hoc, poiché, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non serve una preparazione ad alto livello.
Ma veniamo al punto.
Da subito la masturbazione sarà promossa materia di studio in tutti i nidi e le scuole materne, elementari e medie inferiori di tutta Europa, se ne sta facendo carico la stessa OMS di concerto con l’agenzia del governo tedesco.
La promozione è intesa a diffondere nei giovanissimi la consapevolezza della sessualità, la conoscenza del proprio corpo unitamente a quella delle relazioni sessuali, sia etero che omo, possibili sin da piccolissimi, raggiungendo la piena conoscenza, attraverso un accurato percorso, all’età di 15 anni.
Il progetto è contenuto in un documento di 83 pagine che spiega nel dettaglio le varie fasi attraverso le quali si raggiungerà tale meta, come ed in che modo gli insegnanti dovranno raggiungere i traguardi intermedi.
Attraverso il gioco del dottore i bimbi da 0 a 4 anni dovranno essere edotti sulla masturbazione infantile, avere dettagliate notizie sui loro organi genitali ed imparare a riconoscere i propri bisogni e desideri.
Dai 4 ai 6 anni è d’uopo una precisa informazione sull’amore e le relazioni sessuali con persone dello stesso sesso, parlando dell’argomento con competenza comunicativa.
Competenza di chi?
Ricordate che non era necessaria una preparazione specifica?
Ma la fase che riveste maggiore importanza è quella tra i 6 ed i 9 anni con lezioni sulle modifiche del corpo, mestruazioni ed eiaculazione con istruzioni precise sui metodi contraccettivi, poi tra i 10 e i 12 anni diventeranno dei veri esperti su quest’ ultimo argomento, con precise informazioni sui rischi e sulle conseguenze della mancanza di protezione.
Competenza che diventerà piena tra i 12 ed i 15 anni, svariando dalla pianificazione familiare, alle problematiche di una maternità precoce e relativi aiuti e interventi.
Ma non basta, prima dei 15, avendo raggiunto, secondo OMS, la piena maturità sessuale, dovrebbero altresì essere edotti sulla possibilità di gravidanze anche in relazioni omosessuali, sulla prostituzione e pornografia ( in questo cosa non è troppo tardi?) e sulla possibile presa di distanza dalle interferenze religiose.
È già in discussione in Commissione europea la direttiva votata dal parlamento ( europeo) che fa suo il protocollo dell’ OMS aggiungendo che il metodo principe per educare sessualmente è la masturbazione, preso atto che i fanciulli sono esposti a immagini pornografiche soprattutto su internet, che occorre garantire il diritto all’aborto contrastando l’uso e l’abuso dell’ obiezione di coscienza.
Una minoranza nel parlamento europeo, non d’accordo con la direttiva, ne ha ottenuto il riesame nella Commissione.
Se è vero come è vero che è indispensabile istruire i ragazzi sulle problematiche, meraviglie e conseguenze non solo dell’atto sessuale, ma su tutto quello che lo circonda, è essenziale partire da un’ etica non religiosa, ma laica, dal rispetto per se stessi e del proprio corpo, dell’essenza del proprio io e non da uno squallore edonistico.
Non si tratta di vietare cose e nasconderne altre, si tratta di insegnare a valutare le scelte, aiutando e sostenendo i loro percorsi, sperando che la conoscenza li renda migliori, non a trascinarli nell’abisso.
bisognerebbe incominciare a parlare di sentimento prima….e poi col tempo il resto