Ultima modifica 17 Giugno 2023
Ormai da decenni si parla della scuola “elementare” italiana, punta di diamante o no del sistema scolastico italiano.
Si parla delle insegnanti sottopagate o delle loro ferie eccessivamente lunghe.
Si parla delle riforme valide o meno.
Mentre “la gente” parla, però, la scuola vive.
E vive giorni meravigliosi e laboriosi quando la criticano e ne fanno un covo di nullafacenti. Vive giorni duri quando non si raggiunge un obiettivo mentre ne fanno il cardine della formazione della persona.
Il fatto è che ogni giorno milioni di bambini sono lì, insieme, a scuola di vita.
Di questo si dovrebbe parlare… ma lo si fa sempre troppo poco.
E’ bellissimo vederli oltrepassare la porta, ciascuno con il proprio zaino di problemi e pensieri, e vederli sistemare le proprie cose mentre parlano con i compagni.
E con qualche urlo per riportare l’ordine si mettono seduti per fare un passo dopo l’altro nella conoscenza.
Aprono il quaderno, cercano la pagina pulita e poi… la solita cascata di domande:
– Chi dice la data?
– Non ho sentito… me la ripeti?
– Il titolo di rosso maestra?
– Maestra… io non ho il quaderno!
E subito – Te lo presto io il foglio!
Sussurrando: – Ho dimenticato la penna rossa perché la mia sorellina me l’ha presa, forse è sotto il divano.
Sono meravigliosi!
E lì si va oltre i problemi e i pensieri, perché si sta insieme, ci si conosce anche per forza.
C’è quella sicurezza di essere accolti e compresi e c’è la certezza che il lavoro si deve fare, sempre e comunque (anche questo, come per gli adulti, è un rifugio sicuro nei momenti personali difficili).
A volte si lavora sul conosciuto e allora i volti sono rilassati, quasi sorridenti, perché …
– Lo so , questo ormai l’ho imparato!!
A volte le spiegazioni sono difficili e allora le faccine sono tese e i mal di pancia contagiosi Ma i bambini superano anche questo.
E le litigate? Non mancano, ogni giorno, perché la vita è così.
Ci si scontra e si impara che le regole sono uguali per tutti.
E’ la disciplina che richiede più tempo.
E vi dirò che i bambini sono chiamati ad andare oltre, a fare di più nella loro comunità: un compagno in difficoltà deve essere aiutato.
E strada facendo, tu, maestra, ti accorgi che l’aiuto e il soccorso è nel loro DNA.
Loro sì che lo rispettano quel meraviglioso articolo 2 della Nostra Costituzione: “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. “
– Carlo non ha la merenda. In sei la condividono con lui all’istante.
– Maestra Giulia piange. Non lo so perché…ci parlo io!”
– Maestra posso aiutarlo a finire il lavoro?”
– Maestra a Nico esce il sangue dal naso! Tira su la testa!
– No, devi tenerla giùùù, guarda giùùù!… – Nooo, ma che dite? Maestra – già sulla porta – bagno il fazzoletto freddo e glielo metto sulla fronte…vado?
– Sì…vai…
Bello…è proprio così! E io come insegnante mi ci ritrovo perfettamente!La scuola è una palestra di vita e per fortuna ci sono ancora tanti valori positivi come la solidarietà e la condivisione…