Ultima modifica 6 Luglio 2022
L’altro giorno, mi sono presa un momento per me, e sono andata al cinema a vedere Elvis l’ultimo film di uno dei miei registri preferiti Luz Bahrmann.
Per farvi capire chi è il regista se non siete pratici è quello che ha diretto Romeo + Juliet (uno dei miei film preferiti), Moulain Rouge, Australia e il Grande Gatsby.
Quindi, sapevo già che non poteva deludermi ed infatti non l’ha fatto.
Quindi, se mettete insieme il mio regista preferito ed un mito sacro della musica come Elvis, che tra l’altro è stata anche la mia tesina delle medie, cosa ci si poteva aspettare?
Una bomba!!!
La storia di Elvis Presley, un nome una leggenda!
Come sappiamo Elvis era una vera e propria leggenda della musica, purtroppo come è successo anche ad altri artisti, si è spento troppo presto, a soli 42 anni.
Il film comincia con il Colonello Tom Parker, suo manager e suo imbonitore, come si definisce lui stesso, che inizia con il porre allo spettatore un alcune domande come ad esempio:
Chi ha ucciso realmente il mio ragazzo? Sono stati forse gli eccessi e le pasticche prescritte dal suo medico personale? Oppure la troppa fatica?
O magari il peso della vita artistica che lo stava logorando fuori dal palco?
Insomma, cosa ha causato la morte prematura del cantante è quello che Luhrmann cerca di raccontare in questo film; da due punti di vista, quello del cantante e quello del suo ex manager.
Lo fa secondo me, in modo raffinato e soprattutto alla sua maniera, con accessi di colori, il suo stile patinato e le sue riprese anticonvenzionali!
Nel film, quindi, vedrete l’ascesa ed il declino del star solista, che ha venduto più dischi in assoluto, ma anche il problematico rapporto con il suo manager, il Colonnello Tom Parker.
Insomma, il regista ci pone davanti un Elvis, umano con molte fragilità e tantissimi sogni fatti di musica.
Conoscerete il giovane ragazzo bianco di Tupelo, cresciuto in povertà in un quartiere della città abitato prevalentemente da afroamericani e influenzato dalla loro musica: il rhythm and blues e il gospel!
A portare al successo questo ragazzo, da rock star di paese con il ciuffo ribelle, è stato proprio il Colonello.
Che ha riconosciuto subito l’imbonitore che c’era in lui, ma anche la sua fragilità!
Quella parte che gli ha permesso di manovrarne i fili, plasmandolo da dietro le quinte e facendolo diventare il mito, il King della storia!
Come avrete capito ho amato molto questo film, come è stato raccontato Elvis e come viene ripreso molto nel film lo spaccato sociale e dell’industria musicale di quel periodo quello che va dai ’50 ai ’70.
Ricordiamoci che quelli, in America, sono gli anni dove vigevano ancora le leggi di segregazione raziale e questo nel film è molto chiaro!
L’immagine di Elvis, viene vista come quella di un ragazzo bianco che canta e si muove come un nero.
Era una cosa impensabile, tanto che infatti è stato arrestato per essere andato contro a chi non voleva l’integrazione!
Inoltre, ancheggiando sul palco permetteva che il pubblico femminile si lasciasse andare a desideri inconfessabili e non così pudici come erano abituati a vederle!
Elvis quindi, senza averlo programmato, diventa quello di cui l’America aveva bisogno!
Il Cast di Elvis è stato veramente eccezionale e perfetto per le parti interpretate!
L’emblematico colonello Parker che si finge padre amorevole ma anche diabolico burattinaio del suo pupillo è interpretato da Tom Hanks, mentre Austin Butler veste i panni di Elvis.
Quello che ho amato dell’interpretazione di Butler è che non cerca di imitare o scimmiottare il vero Elvis, cosa che sarebbe stata pacchianissima.
Ma ne da una sua interpretazione che gli riesce benissimo.
Il ragazzo conosciuto per telefilm Teen, oggi ha dato grande prova come attore e credo che fosse azzeccatissimo, dopo averlo visto, come attore per il ruolo.
Ho apprezzato il fatto che sono stati inseriti degli spezzoni del vero Elvis ogni tanto nel film. Sta a voi capire dove!
Concludendo, un film da vedere assolutamente le 2h e 40 minuti volano via come niente.
Una curiosità i Maneskin sono nella colonna sonora del film con la canzone If i can Dream!
Questa canzone è stata scritta nel 1968 e segna la rinascita del re del Rock’n’roll.
Sostituisce la canzone I’ll be home for Christmas che doveva cantare nello speciale di dicembre sulla NBC, per festeggiare il suo ritorno alla musica.
Quell’esibizione dal vivo doveva essere un ritorno dopo una lunga assenza sulla scena musicale.
Elvis, dopo gli eventi appena appresi quelli della morte di Martin Luther King e, due mesi dopo, quella di Robert Kennedy, scrive questa canzone.
Questa è una risposta alle loro uccisioni perché loro erano due sognatori!
“Un reverendo una volta mi ha detto: quando le cose sono pericolose da dire, canta”
dice Elvis nel film.
Dati tecnici:
Elvis
di Baz Luhrmann.
2022, Warner Bros
durata 2 h e 39 min
Dramma musicale