Ultima modifica 6 Febbraio 2017
Casalinga Rap casalinga metropolitana
Resta un po’ con me non spolvero la porcellana…
Vi piace questa versione? Eh no, non è una serenata ma un inno alla casalinga un po’ sbadata!
Perché si può essere creative e originali anche quando si fanno le faccende e, diversamente da quello che si pensa, si può anche mettere un po’ di estro nei lavori di pulizia e di riordino.
Premetto che non sono mai stata una maniaca dell’ordine o della pulizia.
Quando abitavo coi miei, succedeva che, una volta l’anno, mi decidessi a riordinare e a pulire la mia camera e, in quelle occasioni, mia mamma riusciva, finalmente, a ricordare di colore fosse il parquet.
Durante il mio periodo irlandese, ho condiviso la stanza con una delle mie più care amiche ma, nonostante, l’affetto che ci legava, al centro della doppia correva una sottile linea di Gaza che divideva il regno dell’ordine da quello del caos totale.
Il mio letto era sepolto da una coltre di vestiti che aiutava a superare l’umido inverno della verde terra, il comodino non era rinvenibile e l’armadio soffriva di uno sdoppiamento di personalità: da una parte, vestiti e oggetti profumati e perfettamente catalogati, dall’altra, le guerre puniche!
Dopo un mese di convivenza, la condizione era già degenerata e, da tutti, io e lei eravamo ormai soprannominate Sandra e Raimondo e, comunque, il fatto di stare in Irlanda non aiutava, visto che la media qualitativa delle stanze abitate dagli indigeni era molto più repellente della mia (questi anglosassoni!). Dunque, quella strana era lei, non io!
Passano gli anni e la svolta arriva quando mi insedio, con le mie valige di roba appallottolata, a casa del mio attuale marito. L’amore, a volte, rende ciechi ma lui, l’ingegnere del mio cuore, ci ha visto subito bene ed io ho ben presto capito che lì tirava un’aria tutt’altro che irlandese! Non erano parole le sue, piuttosto atteggiamenti checchisterici assunti mentre, col sorriso forzato, raccoglieva il mio pigiama lasciato (solo un attimo!) in bagno o mentre, in preda ad una malcelata crisi isterica, lavava i piatti che io avevo abbandonato riflettere nel lavandino con la scusa che, se lasciati a mollo, si sarebbero sgrassati da soli.
Eh sì, ragazze, mi sono dovuta dare una regolata e scendere a compromessi con ordine e pulizia.
E’ stata dura perché per me non fare certe cose non era frutto della pigrizia ma della convinzione che fossero totalmente inutili!
Alla fine ce l’ho fatta e sono diventata una brava casalinga, sì una casalinga Rap!
Una casalinga Rap per dirti che di me
Mi piace come riordino mi piace più se lo fai te.
Non ci credere ai bicchieri che scintillano perché
Tanto poi son da sporcare, con vino o tè.
Sì, ho dovuto rassegnarmi a mantenere il decoro e, anzi, a dirla tutta, ho una casa molto più ordinata e pulita di tante altre ma non ho rinunciato al tocco naif.
Non ho smesso di pensare che le lenzuola si stirino da sole, quando le metti nel letto, belle tirate, e che sia inutile, quindi, il ferro da stiro.
Come i pantaloni di lino, che, appena li indossi, sono già stropicciati. Perché stirarli? Preferisco prenderli dallo stendino, indossarli ed auto convincermi di averli addosso già da un po’.
Continuo a farmi una ragione se quella macchia sulla tovaglia proprio non se ne vuole andare e trovo sempre un centrotavola o una candela del giusto diametro per coprirla.
Mi piace salvare dalla solitudine le calze e lasciarle per un po’ in una comunità di recupero per poi, ogni sei mesi circa, organizzare uno speed date per calzini single in cerca dell’anima gemella: a volte si creano coppie perfette, altre volte no, ma non è detto che si debba avere tutto in comune per accoppiarsi!
Il bello è accorgersi delle differenze, anche sostanziali, una volta accavallate le gambe in ufficio!
Adoro ancora, nonostante il poco gradimento altrui, impilare i contenitori per il cibo nello sportello in alto, rigorosamente senza il giusto coperchio, e stiparli malamente per poi chiudere l’anta con un’agile mossa scappando in fretta. So benissimo che, presto o tardi, chi aprirà quello sportello sarà investito da uno tzunami di plastica ma, puntualmente, ci casco! Vi lascio immaginare se, a cascarci è mio marito!
Amo fare i letti malamente perché so che sono comunque destinati alla disfatta, che arriva regolare e puntuale come un orologio svizzero.
Cucinare manicaretti, poi, non avrebbe lo stesso sapore se dopo, oltre a leccare il piatto, i commensali non potessero proseguire con la cucina e tutte le piastrelle, di questo sono convinta.
Continuo a sostenere, inoltre, che, se si trovasse subito quello che si cerca, perché al suo posto, si perderebbero un sacco di scoperte e, più semplicemente, che se tutte le cose avessero solo un posto, poi soffrirebbero e, per la noia, abbandonerebbero la nostra casa. E anche di questo, in fondo, se capitasse, ce ne faremmo una ragione, come per tutti i cappelli, le sciarpe, i guanti e gli ombrelli a cui abbiamo dato una chance di conoscere il mondo e non son più tornati. Per questo motivo, oltre che per seguire i consigli dei pediatri scandinavi, noi tutti abbiamo decretato l’inutilità dei suddetti oggetti! In fondo, infilarsi sotto gli ombrelli altrui, quando piove a dirotto ma tu hai detto NO agli ombrelli, aiuta a socializzare e a rompere il ghiaccio, soprattutto se grandina!
Infine, chiudere tutti i cassetti, senza pizzicare almeno un calzino o senza lasciar spuntare una stringa è ancora severamente vietato dalla mia religione e so che, per questo, un maniaco della perfezione potrebbe uccidere, salvo, poi, dichiararsi contrario alle guerre di religione!
Sapete, però, cosa amo più di tutto? Quelle ricerche super attendibili e super scientifiche che girano sui social e secondo cui le persone più intelligenti sono quelle disordinate, quelle che non rifanno il letto, quelle ansiose e quelle che bevono vino. Io le ho tutte! Sono una casalinga geniale, una casalinga Rap!
Affacciati alla cucina amore mio
Oh yeh
Affacciati alla cucina amore mio
Per te da questa sera rassetto io!